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Johnny Rotten: “Tutti pensano che fossi contro la famiglia reale ma non è vero. Riposi in pace, Elisabetta II”

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God Save the Queen”, pubblicato dai Sex Pistols nel 1977, durante il giubileo d’argento della regina, fu considerato un vero e proprio attacco nei confronti della Monarchia Britannica.

Era il 23 maggio del 1977 quando le radio trasmisero per la prima volta il secondo singolo dei Sex Pistols, portabandiera del movimento punk britannico, che – in poco tempo – avrebbero spazzato via ogni tipo di convenzione musicale. Il risultato fu un forte shock in tutto il Regno Unito.

Il “lancio” promozionale del disco

Proprio per lanciare il singolo la band organizzò per il 7 giugno del 1977 un concerto a bordo di un un battello sul Tamigi chiamato – manco a dirlo – ‘Queen Elizabeth‘, che avrebbe dovuto dirigersi verso Westminster Palace, teatro di celebrazioni per il Giubileo. La polizia fermò però la barca dopo poche canzoni ed arrestò i presenti. Inutile dire che il risalto del blitz spinse in alto le vendite del 45 giri. Leggenda vuole che arrivò al primo posto delle classifiche ma l”establishment‘, contrario al gruppo, lo declassò al secondo. In anni recenti Lydon (il cantante della band) ha preso le distanze dal sé ventenne che inveiva contro ‘the queen’:

Voglio dire al mondo questo la canzone è antimonarchici ma non è antiumana. Tutti presumono che io sia contro la famiglia reale in quanto esseri umani, ma non è così. In realtà io sono davvero molto orgoglioso della Regina per essere sopravvissuta e aver fatto così bene. Penso solo che se sto pagando le tasse per sostenere questo sistema dovrei avere voce in capitolo su come vengono spesi questi soldi.”

Ora ha cambiato idea

Che negli anni avesse rivisto la sua opinione era cosa nota. Ma quel tweet sa di pace definitiva e chiude definitivamente un’era: «Riposa in pace Regina Elisabetta» scrive infatti John Lydon (alias Johnny Rotten) ovvero il leader punk dei Sex Pistols, ricordando la scomparsa della sovrana . Aggiungendo pure, tratto da quel «God Save the Queen» un tempo buggerato, il passaggio: «Send her victorious», sempre sia vittoriosa.

La parole fine ad una diatriba durata 45 anni

Potremmo definirlo suggello finale di uno scontro andato in onda oramai 45 anni fa quando quel «God Save The Queen and your Fascist Regime», acme di una tirata ferocissima contro la monarchia dove Elisabetta II non era considerata nemmeno un essere umano. Fatto uscire (grandissima trovata di marketing) proprio il giorno in cui Elisabetta avrebbe festeggiato il Silver Jubilee, il 25esimo anno di regno. Una guerra all’istituzione e al suo simbolo, la rivolta della classe operaia che non voleva essere costretta a diventare ereditaria, ma anche appunto the Great Rock’n’roll Swindle, per parafrasare gli stessi Pistols, la grande truffa del rock’n’roll.

Il (veloce) declino della band

I Sex Pistols sono durati molto poco e Johnny Rotten – nel tempo -ha cambiato idea più volte. Riavvicinandosi sempre più alla famiglia reale arrivando addirittura ad osannare l’unione tra William e Kate (dieci anni fa) e mostrandosi sempre più incline alle idee dei conservatori (presa la cittadinanza americana confessò di aver votato Donald Trump, non una, ma due volte). Fino alla resa delle armi definitiva, con il tweet di oggi.

(fonte: corriere.it)

— Onda Musicale

Tags: Sex Pistols/Sid Vicious
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