Come accennato nella prima parte (leggi l'articolo) proseguiamo con il nostro viaggio. Quest'oggi ci occuperemo del rock con uno dei suoi capolavori firmato AC/DC.
La band nasce in Australia nella metà del 1970 ed è una delle più auterovoli esponenti del panorama musicale rock mondiale, con 16 dischi all'attivo e moltissimi concerti al suo attivo.
Genere: Rock
Album: Back in Black
Autore: AC/DC
Data Pubblicazione: 25 luglio 1980
Back in Black è il settimo album in studio per gli AC/DC, si tratta del loro album di maggior successo ed inoltre è il secondo album più venduto al mondo dopo Thriller. In questo album l'episodio della morte di Bon Scott, cantante della band dal 1974 al 1980, ha influito sui temi delle canzoni contenute nel disco. Nel 2005 viene poi pubblicata una versione speciale in cui gli stessi elementi della band descrivono i fatti in maniera più dettagliata.
La perdita di Scott devastò tutta la band che, inizialmente, decise di chiudere con la musica. Furono gli amici e i familiari a spronare il gruppo a continuare per rendere omaggio all'amico scomparso. Fu così che , dopo il funerale di Scott, il gruppo ingaggiò Brian Johnson cantante di origini italiane già membro della band glam rock di Newcastle Geordie.
La lavorazione del disco fu travagliata e piena di ostacoli a causa della scelta degli AC/DC di registrare ai Compass Point Studios di Nassau (Bahamas). Le attrezzature furono infatti bloccate a lungo in dogana e durante le registrazioni si scatenò una tempesta tropicale particolarmente forte a tal punto che le apparecchiature dell'intero studio andarono in cortocircuito.
Quando Brian Johnson diventò cantante degli AC/DC il gruppo decise di portare avanti il lavoro fatto con Scott; i fratelli Young si occuparono della composizione dei brani, mentre Johnson si occupò dei testi e delle melodie.
La prima canzone dell'album è Hells Bells. È chiaramente dedicata allo scomparso amico ed ex cantante della band Bon Scott. Infatti, in suo tributo, la canzone si apre con una campana che suona a morto ed è accompagnata da uno dei riff più famosi diAngus Young. I 13 rintocchi della campana furono registrati in un monumento ai caduti della seconda guerra mondiale presso un campanile chiamato Carillon.
Back in Black è il sesto brano dell' album. È stato scritto dal trio M. Young A. Young e Johnson. È caratterizzata da un riff tra i più celebri della storia del rock che curiosamente è composto da soli 3 accordi. La canzone venne molto apprezzata per aver avuto la capacità di dare energia e potenza al tempo stesso, cosa che le ha permesso di diventare uno dei simboli del genere rock.
La traccia seguente è You shook me all night long. La composizione fu affidata dai fratelli Young a Johnson che, per sua stessa ammissione, non sapeva da che parte cominciare restando a fissare il foglio bianco per più di un'ora. Poi, sempre per ammissione dello stesso Johnson, scrisse il titolo della canzone e la mano iniziò a scorrere come se nulla fosse. La canzone fu completata nel giro di mezz'ora ed in seguito il pezzo fece storia.
Menzione anche per Shoot to Thrill che venne inclusa nella colonna sonora del film Iron Man 2 del 2010 dal regista Jon Favreau.
La copertina dell'album è totalmente nera in “segno di lutto” per la scomparsa di Scott, la casa discografica era scettica riguardo a questa scelta ed ottenne che il logo della band comparisse con una scritta contornata di grigio per renderlo riconoscibile dai fans.
Il successo dell'album non si fece attendere con circa 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo, nonostante tutta la band fosse nervosa per il risvolto commerciale e per l'accoglienza da parte della critica. Negli USA raggiunse il ragguardevole traguardo di 22 dischi di platino.
Nella prossima parte tratteremo il Jazz con uno dei suoi massimi esponenti.
Renzo Tomasi – Onda Musicale
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