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Da Nick Cave a PJ Harvey: l’indie rock raccontato su “Puncture”

“Mi considerano una vecchia strega… Sono solo una ragazza di campagna”

Questa è soltanto una delle confessioni che Polly Harvey ha fatto a Colin Morton in un’intervista per la rivista musicale Puncture. Nel libro appena uscito per Sur, È tempo di inventare! – Cronache dalla rivoluzione indie rock ci sono decine di aneddoti simili da scoprire. Si tratta di un’antologia che raggruppa circa 30 interviste e recensioni di dischi usciti tra il 1986 e il 2000 su Puncture.

La rivista

Puncture è una rivista indipendente pubblicata a San Francisco, Portland e Oregon. Nasce nel 1982, da un’idea di Katherine Spielmann, giornalista e redattrice. Iniziando con un forte taglio punk e post-punk, giunge poi a una forma cosiddetta «alternativa», «indie», cioè incentrata sulla scena rock indipendente. Katherine Spielmann non pubblica solo articoli che propongono un diverso sguardo sulla cultura musicale, si concentra anche sulla letteratura, occupandosi di recensioni di libri e artisti secondo lei validi però ignorati su altre riviste.

Gli artisti scelti

È tempo di inventare contiene una raccolta di recensioni di dischi e interviste di musicisti indipendenti, lontani dal mondo delle major e interessati prima alla sperimentazione sonora che al successo, anzi nessuno di loro si aspettava alcun tipo di fama.

Sono variegati i profili scelti per l’antologia: si passa dalle Throwing Muses a Nick Cave, da Jeff Buckley a PJ Harvey, dai Pixies ai Mekons. Di tutti loro si esamina la nascita, la carriera nella scena indipendente, le scelte artistiche, spesso sotto forma di interviste fatte tra gli anni Ottanta e i Duemila. È stato interessante immergersi nelle personalità di tanti artisti diversi, nel modo di pensare ma soprattutto di suonare e di rivolgersi al pubblico. Per alcuni il rapporto con il pubblico era imprescindibile, ad altri non interessava granché, tutto ciò che importava era esprimersi nell’unico modo che conoscevano: la musica.

No, non ho mai davvero pensato al pubblico. Ma non faccio musica solo per me […] Offro storie in cui la gente possa riconoscersi.”

Jeff Buckley

Aneddoti

Grazie a È tempo di inventare! ho scoperto che, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, Colin Morton e Jon Langford (fondatore dei Mekons) hanno pubblicato fumetti satirici sulla musica pop-rock, sulle riviste Record Mirror e New Musical Express.

Online si possono trovare alcune vignette, quelle più famose sono dedicate a PJ Harvey, un’artista che faceva molto parlare di lei sebbene non fosse minimamente interessata ai riflettori. Aveva infatti la fama di artista intrattabile e lunatica, ma è una diceria che viene smentita nell’intervista per Puncture proprio con uno degli autori dei fumetti. Secondo Colin Morton, le voci che giravano sul suo conto avevano lo scopo di etichettarla come strana al fine di relegarla in un angolo. Il suo talento minacciava tanti artisti, soprattutto uomini, che non potevano rischiare di vedersi scavalcati da una ragazza di soli 22 anni.

Ci sono inoltre fotografie e saggi, questi ultimi interessanti spunti di riflessione su varie questioni. Nell’articolo Le donne del rockpubblicato nel 1988, Terry Sutton spiega il pregiudizio antifemminista del rock, dandogli poi un seguito l’anno successivo con un pezzo che esamina il ruolo della sessualità nelle fan del rock, Sesso, donne e rock’n’roll.

Steve Tignor, invece, scrive l’articolo Indie rock. Razza di estinzione o argomento chiuso in cui si chiede se l’indie rock avrà un futuro o le major uccideranno la qualità della musica indipendente.

In conclusione

È tempo di inventare! mi ha catapultato nel mio periodo preferito, un’annata interessantissima per la musica rock, di qualsiasi sottogenere. Per qualche ora ho dimenticato di vivere nel 2022, purtroppo un’epoca abbastanza infelice per la cultura musicale.

È stato piacevole leggere recensioni così appassionate, lo stile elegante e l’onestà dei collaboratori di Puncture mi hanno sorpresa. Ma quello che ho apprezzato di più è stata la possibilità di conoscere meglio tutti questi artisti originali, alcuni più fortunati, altri meno, ma ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, sogni e talenti invidiabili.

Tutti loro possono insegnarci molto. Prima di tutto a non arrendersi mai, perseguire i desideri e non sottovalutare le proprie capacità, ma soprattutto essere sempre onesti con se stessi e con il pubblico, anche se è composto solo da una decina di persone. Il successo viene dopo, e se non arriva non vuol dire che non lo meritiamo, semplicemente non è il nostro momento – o il mercato adatto.

— Onda Musicale

Tags: Nick Cave, Jeff Buckley, PJ Harvey, Pixies
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