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Eurovision Song Contest 2023: Non solo Mengoni per l’Italia

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Eurovision Song Contest

Il regolamento dell’Eurovision Song Contest prevede che un Paese non possa votare per il proprio cantante che lo rappresenta. Se non si può votare Mengoni, chi allora?

Che si odi o che si ami, l’Eurovision Song Contest resta il più grande spettacolo musicale europeo oltre che il più longevo. La manifestazione nasce, infatti, il 24 maggio 1956 e la prima edizione ebbe luogo a Lugano (Svizzera). Tra le regole del concorso canoro c’è quella per cui non si può votare per il cantante del proprio Paese, quindi – per esempio, l’Italia non può votare per il cantante italiano che lo rappresenta. In pieno spirito da fair play bisogna trovare un’alternativa.

Negli anni, si sono create delle vere e proprie “lobby” in base alle quali i paesi scandinavi si cambiavano i voti tra di loro, così come i paesi dell’Est europeo e quelli mediterranei.

L’Italia, però, è sempre stata un po’ outsider, spesso preferita anche rispetto alle logiche di scambi di favori. L’Italia – oltre a essere uno degli Stati fondatori dell’Eurovision Song Contest – ha anche vinto la manifestazione 3 volte. Non poche, in realtà, se si considera che la sua partecipazione non è stata costante negli anni e che ha subito diverse interruzioni.

Il contest si svolge dal 9 al 13 maggio 2023 a Liverpool, sebbene si sarebbe dovuto svolgere nel Paese dei vincitori dell’edizione precedente, l’Ucraina, ma che per ovvi motivi e per l’attuale guerra in corso è stata spostata nel Regno Unito, secondo classificato nel 2022.

L’edizione 2023 dell’Eurovision Song Contest

All’edizione del 2023, parteciperà in rappresentanza dell’Italia e per la sua seconda volta il vincitore di Sanremo, Marco Mengoni con il brano “Due vite”. Sapendo che l’Italia non potrà votarlo, ci sono delle alternative interessanti quest’anno?

La risposta è sì. Che siano interessanti o meno, lo deciderà il pubblico europeo sovrano, ma l’Italia è in campo con almeno due altri “insospettabili” rappresentanti: la Norvegia rappresentata da Alessandra Mele e la repubblica di San Marino che presenta una band di Pistoia, i Piqued Jacks. Scopriamoli!

Chi è Alessandra Mele

Alessandra nasce in Liguria, a Pietra Ligure (Savona) da padre italiano (di Albenga) e madre norvegese, il 5 settembre 2002. Cresce in Italia, a Cisano sul Neva dove completa gli studi. Per divergenze familiari, nel 2021 decide di trasferirsi in Norvegia, a Lillehammer dove vive con la madre, Marie e intraprende gli studi di musica presso il Lillehammer Institute of Music Production. Contestualmente, nel 2022 partecipa all’edizione norvegese di The Voice, ottenendo ottimi risultati.

A gennaio 2023 è tra i 21 partecipanti del Melodi Grand Prix, la manifestazione canora – paragonabile all’italiano Festival di Sanremo – dove si selezionano appunto i cantanti che parteciperanno all’Eurovision Song Contest. Alessandra Mele vince il contest con lo stesso brano che presenta all’Eurofestival, “Queen of Kings”. Votata sia dal pubblico che dalla giuria, Alessandra Mele pur essendo italiana diventa di diritto la rappresentante per la Norvegia dell’Eurovision Song Contest 2023.

Il suo brano raggiunge in Norvegia, la prima posizione in classifica ed è certificato platino con oltre 60 mila copie vendute a livello nazionale. Su Spotify è uno dei brani più visti in streaming e per molti è già una vittoria annunciata.

Il brano è un inno alla forza delle donne. Come spiega la stessa Alessandra Mele che ne è la co-autrice: «Ho scritto Queen of Kings – La regina del Re – come inno alla forza e all’indipendenza delle donne troppo spesso messe in un angolo anche se si parla molto di inclusione. Tutte balle».

Musicalmente parlando, nel brano c’è del rock, del pop, un accenno di pop opera iniziale e … un tocco di italianità finale dal sapore di “tarantella”. Bel canto e folklore in salsa italo-norvegese.

Chi sono i Piqued Jacks

Piqued Jacks è una band indie-rock di Pistoia. Si sono presentati alle selezioni di “Una voce per San Marino” dove hanno conquistato di diritto il biglietto per l’Eurofestival con il brano “Like an Animal”.

Hanno alle spalle quattro album (qui puoi leggere l’articolo di Onda Musicale sul loro singolo Sunflower), di cui due sfornati negli ultimi due anni. I quattro componenti della band sono: Andrea Lazzaretti (voce), Francesco Bini (basso), Tommaso Olivieri (batteria), Marco Sgaramella (chitarra). La loro vita è un tour perenne. In questi anni di attività hanno viaggiato molto tra Regno Unito e Stati Uniti quasi senza interruzioni.

Cantano in inglese e questo potrebbe, in ogni caso, agevolarli all’Eurovision di Liverpool. Il brano che presentano “Like an Animal” ha un sound internazionale in cui si percepiscono le influenze di altre band britanniche che da sempre ispirano i Piqued Jacks: dai Killers agli Aerosmith, passando per i Led Zeppelin, anche se per l’Eurovision, il sound è leggermente “ammorbidito” per la multiforme platea europea.

Per la band, il palco europeo è una vetrina importante per farsi conoscere e l’effetto Eurovision già è stato riscontrato dagli ascolti e gli streaming in rete.

Nonostante la storia delle partecipazioni della Repubblica di San Marino all’Eurovision Song Contest sia molto giovane, è però intensa e promettente. La Repubblica partecipa per la prima volta nel 2008 e stabilmente dal 2011. In questi anni ha, però, conquistato tre finali (nel 2014, 2019 – ottenendo anche il suo miglior piazzamento al 19° posto – e nel 2021).

Breve storia delle partecipazioni della Norvegia all’Eurovision

La Norvegia prese parte all’Eurovision Song Contest nel 1960 per la prima volta. Da allora è sempre stata presente ad eccezione del 1970 e del 2002.

Nelle sue 50 partecipazioni, il Paese ha vinto 3 volte, come l’Italia e detiene nel suo piccolo un “record”. Il vincitore del 2009, Alexander Rybak, ottiene il punteggio più alto della storia del festival (387 punti) e il maggior distacco del secondo classificato (169 punti di differenza). Ciò accadeva prima che il metodo di votazione fosse modificato nel 2016.

Allo stesso tempo, la Norvegia detiene il record negativo del maggior numero di ultimi posti (ben 11) e il maggior numero di ultimi posti con “0” punti (4). Ancora un record, però, la Norvegia lo conquista per esser stato il Paese ad aver ottenuto per ben 16 volte il punteggio massimo di 12 punti.

I paesi vincitori ottengono il diritto di ospitare l’edizione dell’Eurofestival dell’anno successivo. La Norvegia ha, quindi, ospitato il Contest tre volte. L’edizione del 18 maggio 1996 si svolge all’Oslo Spektrum in seguito alla vittoria nel 1995 dei Secret Garden con il brano “Nocturne”. È ricordata come l’edizione del rilancio dell’Eurovision Song Contest dopo un periodo di scarsi ascolti e attenzione. Il “rilancio” è affidato alla coppia di presentatori: la giornalista Ingvild Bryn e Morten Harket, il cantante leader della band norvegese più famosa al mondo, gli a-ha. È anche la prima volta che il presentatore è un cantante che apre la sigla iniziale cantando uno dei suoi brani, Heaven’s not for Saints (e rubando un po’ la scena ai concorrenti in gara).

La vincitrice dell’edizione fu l’Irlanda con il brano “The Voice” scritto da Brendan Graham ed eseguito da Eimear Quinn.

L’Italia all’Eurovision

L’Italia è uno dei paesi ideatori dell’Eurovision Song Contest, partecipandovi senza interruzioni fino al 1980, ritornandovi poi nel 1997. Dopo un’altra lunga pausa durata 13 edizioni, l’Italia torna a partecipare dal 2011 diventando uno dei cosiddetti “Big 5”, ovvero i cinque Paesi che partecipano di diritto alla finale della manifestazione in virtù dei meriti e degli “investimenti” nell’Unione Europea a favore della radio diffusione.

L’Italia ha vinto 3 volte, ospitando l’evento per altrettante volte (rispettivamente a Napoli, Roma e Torino):

  • Nel 1964 con “Non ho l’età” di Gigliola Cinquetti;
  • Nel 1990 con “Insieme:1992” di Toto Cutugno;
  • Nel 2021 con “Zitti e buoni” dei Måneskin.

Il Festival di Sanremo – che è stato a sua volta ispiratore del format dell’Eurovision – è il luogo di selezione per la partecipazione al contest internazionale.

Tra le curiosità che riguardano l’Italia non si può non citare il 1959 e la partecipazione di Domenico Modugno con “Volare” che si qualificò seconda all’Eurovision, ma che fu decisamente il vincitore morale e non solo nel mondo, aprendo definitivamente le porte all’Italia al riconoscimento internazionale della musica del Bel Paese.

— Onda Musicale

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