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Nile Rodgers entra nel k-pop (e lui può farlo)

L’ultima impresa di Nile Rodgers è una collaborazione con una band k-pop. Ecco perché è una buona idea.

Il fascino di Nile Rodgers

Settant’anni e non accorgersene. Nile Rodgers non è solo un’icona decennale, che ha scritto la storia della musica in alcuni dei suoi momenti più importanti, è uno di quegli artisti che non se ne possono andare. 

La sua ultima esperienza è con la girl band coreana LE SSERAFIM, con le quali ha scelto di collaborare dopo aver sentito la loro Unforgiven per la prima volta. Il gruppo è uno dei più culturalmente acclamati della sua scena, e Rogers stesso si è espresso più volte in loro favore. Non è il primo artista acclamato ad aprirsi alla scena musicale giovanile asiatica, spesso derisa dal pubblico poco consapevole – sia Rob Zombie che Rob Halford dei Judas Priest hanno collaborato e apprezzato le giapponesi BabyMetal – ma un’indicazione, ultima tra le tante, del suo eclettismo musicale e di un’apertura al mondo musicale moderno encomiabile. 

Perché Nile Rodgers è un chitarrista, un produttore, e un compositore, ma è prima di tutto un talent scout

Tra volti relativamente nuovi, come LE SSERAFIM, ma anche con figure già conosciute. Random Access Memories è oggi considerato uno degli album più belli del decennio passato, e buona parte del suo merito mainstream ricade proprio su Rodgers. Lui e i Daft Punk si erano conosciuti nel 1997, ma non erano mai stati in grado di collaborare – eppure, in tutti quegli anni, non smise mai di provare. All’epoca i Daft Punk avevano successo, commerciale e critico, ma non era mai arrivato a quei livelli. 

Il creatore di talento

Elencare gli artisti ai quali Nile Rogers, se non ha direttamente creato la carriera, ha costruito alcune delle più grandi hit delle loro carriere, comporterebbe un articolo. Se si potesse, però, cristallizzare il suo eclettismo in una traccia alla quale ha lavorato basterebbe guardare la più famosa, Le Freak degli Chic, alla quale è inoltre intitolata l’autobiografia di Rodgers, e che nel 2023 siede alla ventiseiesima posizione nella classifica di Billboard dei più grandi successi di tutti i tempi. Si riporta che “un gruppo rock per il movimento disco basato su pace hippie, amore è libertà”. Una combinazione di trend e sottoculture caratteristiche di tutti i principali movimenti che hanno preceduto il suo successo: incarnare tutto, senza preferire nulla. Non sembra un’etica artistica di larghe vedute, ma funziona, perché proprio in tutto Rodgers vede il potenziale di creare grandi cose. 

Alla fine degli anni settanta, nonostante il movimento collettivo di protesta contro la disco stesse prendendo sempre più piede, egli era riuscito a ottenere il primo posto in classifica con Good Times, sempre come parte degli Chic, e concluso quel movimento si rivolse a stelle nascenti e in boccio come la Sugarhill Gang, David Bowie, Madonna e i Duran Duran in tutt’altra direzione. Tutti questi nomi sono musica di massa, ma come si è visto chiaramente: a Rodgers la musica di massa piace

Quando Jack Savoretti, nel 2021, è stato contattato da Rodgers per soddisfare il suo desiderio di collaborare con un artista europeo, ha descritto la telefonata del produttore con queste parole, riportate in un articolo di MusicWeek.com.

Era passionale al riguardo, sulla prima volta che era venuto in Europa e amava tutti i sound, quindi era molto preso da tutto. È arrivato e ha spaccato. E io ho pensato “se Nile Rodgers pensa che vada bene, io mi butto.”

Ed è così che Nile Rodgers continua a lavorare, sicuro del suo posto e amato da chiunque abbia il piacere di incontrarlo

Incarna una passione per la musica e una voglia di creare che molti artisti, specie veterani, perdono lungo la strada. Il suo talento di vedere possibilità in ogni artista, di mettere mano a qualunque cosa gli viene presentata come se fosse la migliore del mondo – o potesse diventarlo – sono l’ingrediente segreto che assicura ogni volta la passione del pubblico, prima ancora delle sue doti al basso o alla produzione. 

Forse è così che si potrebbe riassumere la filosofia musicale di Nile Rodgers: non tutto è bello, ma in tutto c’è bellezza. 

— Onda Musicale

Tags: Chic, Nile Rodgers, k-pop, LE SSERAFIM
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