Musica

Pink Floyd e il whiskey offerto da Janis Joplin

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Il 1967 è un anno importantissimo per tutta la musica mondiale, i Pink Floyd pubblicano infatti il loro primo disco. Un album che è un inno alla psichedelia ed al genio dello sfortunato Syd Barrett, "The Piper at the Gates of Dawn" (leggi qui).

Non è infatti un mistero come la loro musica, anche dopo che il timone è passato a Roger Waters e David Gilmour, sia spesso associata all'uso di acidi o di altri tipi di droghe particolarmente in voga negli anni '60 e '70. (leggi l'intervista alla ex moglie di Richard Wright)

Questi erano sì anni di ribellione ed anticonformismo, vedi i capelli lunghi e tutto il movimento dei figli dei fiori, ma erano anche gli anni della sperimentazione applicata a più livelli.

Dalla musica, volumi più alti e le prime distorsioni, all'arte, le controverse opere di Andy Warhol, ma erano comunque i tempi dei grandi tour che univano Stati Uniti e Gran Bretagna.

Uno dei grandi collegamenti è stato senza alcun dubbio il grande chitarrista americano Jimi Hendrix, ma c'è anche un altro personaggio da non sottovalutare. Questo, anzi questa, altri non era che la tormentata Janis Joplin.

Famosa per la voce graffiante, i colori sgargianti ed il cicchetto sempre presente nella vita dell'artista morta anch'essa a soli 27 anni come il grande chitarrista mancino di Seattle ed entrata anch'essa nel "Club 27". (leggi l'articolo)

Sembra infatti che la Joplin, in occasione di un tour con il primo nucleo ufficiale dei Pink Floyd, abbia offerto loro per la prima volta del whiskey nel 1967. La cosa bella è che, Barrett a parte, il rapporto che gli altri membri della band avevano con le droghe era stato abbastanza casuale.

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 

— Onda Musicale

Tags: Andy Warhol/Pink Floyd/Janis Joplin/David Gilmour/Roger Waters/Jimi Hendrix/Club 27/Syd Barrett
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