Nati all’inizio degli anni Ottanta in un’Italia ancora culturalmente segnata dal post-punk e dal fermento dei centri sociali, i Not Moving sono una delle band più iconiche, controverse e genuine della scena underground italiana.
Le origini (1981–1983): la scintilla underground a Piacenza
La band Not Moving nasce a Piacenza nel 1981, un’epoca in cui il punk italiano aveva già mosso i primi passi, ma faticava a trovare una vera identità al di fuori dei centri urbani più grandi. Il gruppo si forma attorno alla figura carismatica della cantante Rita “Rita Lilith” Oberti, affiancata dal chitarrista Dome La Muerte (Domenico Petrosino), dal bassista Tony Face Bacciocchi e altri musicisti destinati a entrare e uscire dalla formazione.
Fin dai primi concerti, i Not Moving si distinguono per l’intensità delle performance e per uno stile fortemente influenzato da The Stooges, MC5, Cramps, Gun Club, ma anche dalla cultura beat e psichedelica anni ‘60.
La consacrazione indipendente (1984–1986): “Black ‘N’ Wild” e la scena europea
Nel 1984 esce “Black ‘N’ Wild”, il primo EP ufficiale che mette in chiaro l’identità sonora della band: ruvida, scura, viscerale. Il disco viene accolto con entusiasmo dalla critica alternativa e li proietta nel circuito europeo. I Not Moving si esibiscono spesso all’estero, soprattutto in Germania e Francia, dove il loro stile oscuro e animalesco trova un pubblico ricettivo. È in questo periodo che si consolidano come una delle realtà più solide del rock alternativo italiano, distinguendosi per integrità artistica e coerenza ideologica.
Album seminali e caos interno (1986–1989): “Sinnermen” e il momento di svolta
Con l’album “Sinnermen” (1986), i Not Moving raggiungono il loro apice creativo. Il disco è un viaggio sonoro tra psichedelia, punk-blues e rock sciamanico, impreziosito dalla voce magnetica di Rita e dalle chitarre lisergiche di Dome.
Le tematiche si fanno più spirituali e visionarie, pur mantenendo l’energia viscerale del punk. Tuttavia, la tensione interna cresce. Differenze artistiche, pressioni del circuito underground e difficoltà logistiche portano a una serie di cambi di formazione e allontanamenti.

La fine (o quasi) della corsa (1990–1996)
Nonostante le difficoltà, la band continua a pubblicare materiale interessante, come “Song of Myself”, ispirato a Walt Whitman, che mostra un lato più intimista e poetico. Tuttavia, nel 1996, i Not Moving si sciolgono ufficialmente. I membri intraprendono strade diverse: Rita si dedica ad altri progetti artistici e sociali, Dome fonda altre band tra cui i Dome La Muerte and The Diggers, mantenendo viva la fiamma del rock ribelle.
Il ritorno (anni 2010–oggi): Not Moving LTD e nuova linfa
Negli anni 2010, spinti da una riscoperta generale della musica alternativa italiana degli anni ’80, i Not Moving si riformano in una nuova veste: Not Moving LTD, con Lilith, Dome La Muerte e Tony “Face” Bacciocchi.
La nuova incarnazione mantiene intatta l’anima originaria, ma la arricchisce con nuove influenze e consapevolezze. I concerti diventano eventi cult, apprezzati tanto dai fan storici quanto da nuove generazioni attratte dalla loro autenticità. Nel 2023 pubblicano “Love Beat”, un album che conferma la vitalità del progetto e il desiderio di comunicare ancora qualcosa di vero e necessario.
I Not Moving non sono mai diventati una band “mainstream”, ma sono stati fondamentali per dare dignità alla scena indipendente italiana, dimostrando che si può fare musica radicale, coerente e potente anche al di fuori dei grandi circuiti. Hanno influenzato decine di gruppi successivi, sia per il suono che per l’attitudine, e oggi vengono considerati tra i pionieri del rock alternativo italiano, al pari di CCCP, Litfiba delle origini o Diaframma.
Il nome Not Moving è quasi un manifesto: non si sono mai spostati dal loro centro etico ed estetico. Hanno resistito al tempo, alle mode, alle crisi interne. Hanno scelto la via più difficile, ma anche la più vera. Per chi vuole scoprire cosa significava fare rock con l’anima e senza compromessi in Italia, la storia dei Not Moving è un viaggio necessario.
Il prossimo 17 ottobre è in uscita il loro nuovo disco dal titolo “That’s all Folks!”
TRACKLIST
- 1. Soul of a Man
- 2. But It’s Not
- 3. Wyoming Girl
- 4. Saphran Road
- 5. The Devil with the Blue Dress On
- 6. On My Side
- 7. Bo Diddley Doing Something
- 8. Once Again
- 9. Ray Of Sun
- 10. Not Moving







