Gli anni ’60 ed i primi ’70, soprattutto il periodo 1966-1972, sono unanimemente riconosciuti dalla critica musicale come il periodo più fiorente e soprattutto memorabile della band di Muswell Hill (Londra), nata dalla creatività dei fratelli Davies.
Straordinario l’esordio, nel 1964, con gli accordi graffianti di “You Really Got Me” e “All The Day And All Of The Night”. Purtroppo gli anni sino al 1969, quando fu finalmente revocato il divieto di tenere tournée negli USA, videro una band che sfornava dischi e canzoni memorabili i quali purtroppo non venivano adeguatamente ricompensati, né dalle vendite né dal pubblico. Una situazione davvero singolare per una band di altissima caratura come i Kinks. La meritata riscossa partì con “Arthur (or The Decline And Fall Of The British Empire” – 1969), ma decollò con l’album successivo, “Lola vs Powerman And The Moneygoround” (novembre 1970).
A perpetuare una fama meritatamente conquistata – dandole nuova energia – ci hanno pensato, tra il 2013 e il 2014 lo stesso frontman dei Kinks, Ray Davies, e lo scrittore Joe Penhall.
Dalla collaborazione tra i due è nato “Sunny Afternoon”, musical che trae il suo nome dall’omonima canzone del 1966 (apparsa nell’album “Face To Face”). Lo spettacolo, il cui debutto presso l’Hampstead Theatre di Londra risale al 1° maggio 2014, racconta la storia dei Kinks nel loro periodo artisticamente più felice, epoca non priva di ombre – sia nella vita personale di Ray Davies che nel più vasto ambito dei mutamenti politici e sociali.
Il cast del musical cambia a seconda che lo spettacolo vada in scena in due importanti teatri londinesi (Hampstead e West End) o nel corso della tournée britannica. Al momento l’unico modo per vivere l’emozione e la carica dello show (per chi non avesse la possibilità di volare in Inghilterra) è ascoltarne i brani che punteggiano il racconto della sua storia.
Il disco, pubblicato dalla BMG Chrysalis il 27 ottobre 2014, è una sequenza di 29 brani (di cui uno bonus) interpretati dagli attori del cartellone londinese (John Dagleish, George Maguire, Ned Derrington e Adam Sopp, rispettivamente Ray Davies, Dave Davies, Pete Quaife e Mick Avory).
Con queste premesse, l’ascolto del disco in questione non può minimamente deludere: promessa pienamente mantenuta, dato che il filo del racconto – dopo la raffinata esecuzione di “You Still Want Me” – si snoda lungo grandissimi successi come le sarcastiche “Denmark Street” (strada londinese sede di numerose case editrici musicali) e “The Moneygoround” (altra raffinata satira della tirannia del music business), la cupa “Dead End Street” (denuncia delle difficili condizioni di vita di gran parte della società inglese pur nel pieno dell’esuberanza dei Sessanta), l’ironica “Dedicated Follower Of Fashion” (gustoso ritratto del tipico dandy della Swinging London), la grintosa e graffiante “You Really Got Me” (successo che aveva inaugurato la sfolgorante carriera del gruppo inglese nel 1964), la commovente e nostalgica “Days” (uno dei pezzi più pregiati del loro capolavoro del 1968, “Village Green Preservation Society”), la dolce “Waterloo Sunset” (gemma che chiude il loro magnifico album del 1967, “Something Else”, peraltro cantata dallo stesso Ray nel corso della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra del 2012) e la potente e brillante ambiguità di “Lola” (forse la più celebre canzone dedicata ad un incontro accidentale con un travestito).
Insomma, nella “Sunny Afternoon Soundtrack”, l’appassionato di musica ed il semplice neofita trovano una straordinaria antologia delle perle di un grandissimo gruppo nel momento del suo massimo splendore, grossomodo l’epoca dell’etichetta Pye (a cui seguì, nel 1971, il contratto con la RCA).
Il riscontro del pubblico e le raccolte edite in questi decenni confermano che quanto si ascolta in questo disco del 2014 è veramente il “best of”.
Massimo Bonomo – Onda Musicale