Se ne va un pezzo importante del cantautorato italiano degli anni 70. E' morto a 68 anni, dopo una lunga malattia, Claudio Lolli.
"Una brutta notizia. Se n'è andato Claudio Lolli", scrive su Facebook l'assessore alla cultura Matteo Lepore, sottolineando che Bologna "perde un suo cantautore e un poeta forse troppo dimenticato e poche settimane fa alcuni suoi amici mi avevano suggerito di andarlo a trovare, di premiarlo anche per dargli forza nella sua lunga malattia".
Nato a Bologna il 28 marzo 1950, Claudio Lolli era fra i cantautori italiani più impegnati, non solo politicamente: in una trentina d'anni, ha inciso una ventina di album, trattando temi come l'amicizia ("Michel"), le difficoltà ("Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita"), problematiche sociali e culturali ("Ho visto anche degli zingari felici").
Viene portato alla Emi (leggi l'articolo) proprio da Francesco Guccini: il suo stile divente immediatamente riconoscibile, simbolo dell'insoddisfazione più profonda e letteraria della canzone politica post '68.
Nel 2017, dopo anni di silenzio, ha vinto la Targa Tenco nella categoria "Miglior disco dell'anno in assoluto" con l'album ''Il grande freddo''.
"Non era malato – dice la moglie Marina in un'intervista a Repubblica – Certo si muoveva con qualche difficoltà, ma era “tutto sotto controllo”. Il giorno di Ferragosto, però, non si sentiva bene. Oggi ha chiesto che fosse chiamata un’ambulanza, il suo cuore si è fermato nel tragitto verso l’ospedale. Il suo disco di inediti, Il grande freddo, è di talmente pochi mesi fa – ricorda Marina -. È vero, per tanti è rimasto il cantautore degli Zingari felici, ma è assurdo bloccarlo in quella fotografia di così tanti anni fa. È stato anche molto altro”.
(fonte tgcom24)