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Quel bacio lesbo che stupì il mondo: ecco che fine hanno fatto le t.A.T.u

Breve ma intensa carriera con 15 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, due progetti cinematografici (You and I e Together Part), sei album in studio, tre raccolte e altrettante tournée dal 2001 al 2007.

Parliamo del gruppo femminile russo delle t.A.T.u, nato nella gelida Mosca nel lontano 1999, composto dal celebre duo di Lena Katina e Julia Volkova.

Catalogabili come pop-rock e alternative rock – oltre alle evidenti sonorità dance dei brani meno noti – entrarono di prepotenza nelle stazioni radio di mezzo mondo attraverso due singoli che fecero molto scalpore sia per le tematiche trattate che per i relativi videoclip: “All the thign she said” e “All about us”.

Prima di analizzare i due testi che le consacrarono al grande pubblico in brevissimo tempo occorre parlare un po’ delle loro origini sì da comprendere il motivo di molte loro scelte (ed esibizioni). Nacquero su volontà di Ivan Sapovalov, un ex psicologo prestato alla discografia russa che venne colpito dalla due ragazze ai tempi in cui era in voga incidere brani per i diritti civili per scoongiurare la riapertura della guerra in Jugoslavia. Non solo. La ex compagna dello psicologo, tal Elena Kiper, affermò in una intervista per una emittente russa che il progetto fosse in realtà suo, così come la scelta di esordire parlando dei diritti delle lesbiche.

Molti infatti ricorderanno le due belle cantanti più per i baci lesbo durante le esibizioni e il videoclip diAll the thing she said che per altro. Siamo negli anni in cui la repressione dei diritti omosessuali in Russia, e nell’Est in generale, è molto forte, e l’idea che due donne potessero dar scandalo venne colta dal manager in un batter d’occhio, sebbene la giovanissima età delle due, appena diciassettenni.

Ma Lena e Julia non si conobbero per la prima volta nel set del suddetto videoclip. Cantavano difatti in un coro russo, e Julia sarebbe stata espulsa per aver baciato delle ragazze del gruppo (versione poi modificata dalla stessa affermando fosse stata colta mentre fumava e beveva a 14 anni).

Il nome, TATU, è un acronimo che significa “questa ragazza, quella ragazza”. Sino al 2007, sebbene i vari litigi interni, il duo continuava ad apparire al pubblico – sebbene l’ostracismo di molte fazioni politiche – poi, dopo le tentate e poco fortunate carriere soliste delle ragazze, nonché il divorzio dal manager originario, sparirono dalla scena che conta.

E di certo le recenti apparizioni in determinati programmi televisivi come The Voice Romania non hanno contribuito a renderle nuovamente appetibili al grande pubblico. Lena, difatti, ostenta sovente un incapacità diaframmatica che ha legittimato taluni esperti a ipotizzare di problemi alle corde vocali. La bella Julia Volkova è oramai convertita al mondo della conduzione televisiva, e il suo bel corpo giovanile che ostentava nei primi e celebri video è oramai stato sostituito da un eccesso di botox e palestra. Nell’agosto 2020 la Volkova è stata vittima di un pestaggio da parte del suo ex fidanzato che le ha causato gravi danni alla mascella inferiore e al cranio. 

All the things she said

Pubblicato il 17 agosto 2002, contenuto in 200 km/h in the wrong lane, disco d’oro in Austria, Danimarca, Francia, Grecia e Nuova Zelanda, venne censurato dal governo russo ma l’avvento del web ne permise la diffusione.

Il video necessita di poche descrizioni: narra di un amore lesbo non compreso dalla gente, ma con effetto sorpresa nel finale. Duranta tutto il video, l’inquadratura della telecamera fa sembrare le due ragazze imprigionate dietro a una recinsione, coi passanti sdegnati a criticarle. Nei secondi finali, invece, si capisce che le ragazze siano libere, e coloro i queli le giudicano siano ingabbiati da cliché sociali e stereotipi da abbattere per salvaguardare la purezza del sentimento amoroso. Clicca qui per il video.

All about us

Il video inizia con “All she things she said” trasmessa dalla radio. Le due si trovano a parlare della loro relazione sedute a un tavolo di un bar fino a quando non vengono fotografate assieme. Scoppia l’alterco tra le due, con Julia che si allontana di corsa e Lena che la perde di vista. È notte fonda e la bella Lena accetta un passaggio da uno sconosciuto. Giunti a casa di costui, dopo una serie di effusioni amorose, chiede di non proseguire, evidentemente non compiancente sino a quel punto. Viene così colpita dall’uomo. Nella colluttazione, lei riesce a chiamare la sua amica – che si fionderà in auto sul posto indicato per salvarla – e a mettersi in salvo, sparando al violentatore con una sua pistola ivi presente e di suo possesso.

   Daniele Martignetti – Onda Musicale

— Onda Musicale

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