Elio e le Storie Tese sono un famoso gruppo rock demenziale italiano che unisce testi, apparentemente, ridicoli e senza senso ad ulteriori voli pindarici, umorismo e tecnica a volontà vista l’elevatissima preparazione dei musicisti.
Con tributi, più o meno demenziali, a gruppi come Area (“Come gli Area”) e Litfiba (“Litfiba tornate insieme” e “Regime di Cuori”) presentati in dischi ed apparizioni televisive, il gruppo milanese ha deciso di citare i Pink Floyd in alcune occasioni.
Due sono particolarmente interessanti di cui la prima riguarda la parte più “live” del gruppo al contrario della seconda che celebra lo “studio”. Ma cerchiamo di andare in ordine.
Per aprire dei loro concerti il gruppo, tutti rigorosamente in costume, si è lanciato nella sua versione strumentale di “Shine On You Crazy Diamond” dove, dopo una breve intro in inglese, dicono “Sciao, sciato a tutti ragazzi!”.
Un gioco di parole tra la storpiatura del saluto italiano per eccellenza “ciao” ed il termine inglese “shine”. Nel video live sul canale YouTube ufficiale (guardalo qui) il gruppo dimostra tutta la sua bravura tecnica soprattutto grazie all’incredibile chitarrista.
Cesareo infatti, nome d’arte di Davide Luca Civaschi, e la sua Ibanez fanno faville cercando di rendere al meglio quello che fece David Gilmour con la sua famosa Black Strat (leggi l’articolo per saperne di più sulle sue chitarre).
Questo era il lato “live” e, per quanto riguarda, quello di “studio” bisogna citare una delle canzoni contenuta nell’album “Cicciput” del 2003.
La canzone in questione è “La follia della donna (parte I)” nella quale, a parte i vari “echi floydiani” nell’intro ed in altre parti, la citazione del gruppo albionico più evidente rimane quella iniziale.
Renato Zero, imitato dal poliedrico Nicola Savino, si rivolge al citofono a Roger Waters in romanesco dicendogli “e non vi posso far salire. Conosco voi Pink Floyd, vi prendere la mia idea per fare i vostri dischi”.
Per concludere, chi ha detto che quando si citano i Pink Floyd bisogna rimanere per forza seri? Ecco due buoni esempi.
Vanni Versini – Onda Musicale