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David Gilmour e la Grecia, fonte d’ispirazione per canzoni e romanzi

Il 15 aprile è uscita in Gran Bretagna la versione brossura del romanzo di Polly SamsonA Theatre for Dreamers”; in allegato un mini-CD con tre canzoni inedite della “chitarra e voce” dei Pink Floyd.

David Gilmour e Polly Samson sono marito e moglie dal 1993, hanno otto figli, propri o da precedenti matrimoni. Da sempre sono anche partner artistici. Lui non ha bisogno di presentazioni; ha legato la sua arte ad una delle rock band più amate al mondo. Lei faceva la giornalista quando si sono conosciuti; presto si è inoltrata nella scrittura letteraria. E nella scrittura dei testi di alcune delle canzoni dell’ultimo album in studio dei Pink Floyd“The Division Bell” (1994) – e poi dei dischi solisti di David.

“A Theatre for Dreamers”

Lo scorso anno Polly Samson ha pubblicato il nuovo romanzo “A Theatre for Dreamers”. Il ‘teatro per sognatori’ di cui al titolo del libro è l’isola greca di Idra; negli anni Sessanta fu la meta preferita di un nugolo di bohemienne e sognatori, appunto. Artisti: qui sbarcarono, tra gli altri, la coppia di scrittori australiani Charmian Clift e George Johnston, lo scrittore norvegese Axel Jensen e un giovanissimo Leonard Cohen, musicista e poeta canadese.

Proprio da questo circolo di artisti sono tratti i protagonisti del libro della Samson.

Polly e David sbarcarono per la prima volta sull’isola di Idra nel 2014; fu allora che lei cominciò ad immaginare di racchiudere in un libro quelle storie d’amore e d’arte. Dopo la pubblicazione dell’album di Gilmour Rattle That Lock (2015) e il successivo tour mondiale (2015 – 2016), la coppia si è buttata a capofitto nella realizzazione del romanzo.

Lavoro di coppia, sì, perché se la Samson ha scritto il romanzo, Gilmour ha composto dei brani musicali ispirati all’ambientazione e ai personaggi del libro e che ne accompagnano la versione audiobook.

Con la lettura dell’Autrice, l’audiolibro fu pubblicato il 25 giugno 2020 e il 3 luglio del medesimo anno Gilmour rilasciò il singolo “Yes, I Have Ghosts”. Pubblicato su vinile 7 pollici a 45 giri il 27 novembre 2020 per il Record Store Day Black Friday, il brano è ispirato a uno dei personaggi del libro, con testo di Polly Samson.

E veniamo all’uscita del 15 aprile scorso, la versione brossura del libro con il CD allegato. Il disco contiene 4 brani:  “Yes, I Have Ghosts” (3:48), “Tell The Truth” (1:29), “Astral Dust” (2:03), “Kokineli” (2:14). Si tratta di tre brevi strumentali, oltre al brano già edito lo scorso anno.

“Sono arrivato a pensare che potesse essere divertente fare della musica vagamente greca e influenzata da Leonard Cohen”, dichiarò Gilmour a ridosso dell’uscita dell’audiolibro, anche aggiungendo che alcuni passaggi strumentali “progettati e disegnati per i punti in cui sono” nel romanzo avrebbero potuto essere sviluppati in veri e propri brani. Cosa avvenuta oggi, quasi un anno dopo, col CD allegato al libro.

Dunque, David Gilmour e la Grecia: un rapporto personale ed artistico suggellato con il lavoro in tandem con la moglie scrittrice per il libro ambientato sull’isola di Idra, come ben evidenziato nel video di “Yes, I Have Ghosts”.

Ma il rapporto personale ed artistico del chitarrista col Paese mediterraneo ha radici lontane.

“David Gilmour”

Le biografie dei Pink Floyd raccontano come negli anni Settanta fossero assidui frequentatori delle spiagge elleniche e, in particolare, della leggiadra località di Lindos, lungo la costa orientale dell’isola di Rodi. Anche con qualche investimento immobiliare, proprio da parte del chitarrista.

Le frequentazioni elleniche di David Gilmour ne hanno influenzato la creatività fin dal primo album solista omonimo del 1978.

Tracce di Grecia sono rinvenibili nella traccia di apertura del disco: “Mihalis”. È uno strumentale dominato dalla Stratocaster di Gilmour; qualcuno intravede riferimenti ad un brano degli Shadows, quartetto rock inglese anni Sessanta. Di sicuro, Mihalis è un nome proprio greco, equivalente dell’italico Michele. Non si sa chi sia il Mihalis del titolo oppure se il riferimento sia di altra natura; tuttavia rimane questa traccia ellenica in un disco concepito negli anni delle frequentazioni vacanziere a Lindos.

“On An Island”

Nella vita di un uomo ventotto anni sono tanti. Dal 1978 al 2006 in quella di Gilmour sono accadute tantissime cose: un nuovo matrimonio e tanti figli, le furibonde liti giudiziarie con Roger Waters, la ripartenza dei Pink Floyd ma anche la storica reunion del Live8.

In tutto questo non svanisce il legame del chitarrista col Paese mediterraneo; se nel ’78 era spiagge, sole e vacanze, nel 2006 diventa quasi il luogo del buen retiro.

Tonalità soffuse e ritmi tendenzialmente lenti pervadono “On An Island”, il terzo album solista di Gilmour pubblicato nel giorno del suo 60esimo compleanno: il 6 marzo 2006. Tonalità e ritmi che danno l’idea del buen retiro ‘su un’isola’ del chitarrista che nel frattempo ha fermato la mastodontica macchina Pink Floyd. Il musicista sembra quasi indicare il luogo del buen retiro: è l’isola di Kastellorizo, che in inglese è “Castellorizon” ma soprattutto è il brano d’apertura del disco.

È una composizione strumentale; è una sorta di prologo che raccoglie una sintesi dei suoni che si ritrovano nell’album – un po’ la funzione assolta da “Speak To Me” nel capolavoro “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd. Come se Gilmour volesse dire: ‘Questi sono i suoni che porto sull’isola – On An Island – e l’isola è Castellorizo’.

Situata all’estremità orientale del territorio greco, Castellorizo si trova a meno di 3 km dalle coste anatoliche della Turchia. E dalla tradizione musicale turca proviene il “cümbüş”, strumento a corde con corpo in alluminio e tavola armonica in pelle, avvicinabile all’ukulele. Il suono di questo strumento è anticipato nel mosaico di “Castellorizon” e Gilmour lo utilizza nell’intro del magnifico brano strumentale “Then I Close My Eyes”.

Quindici anni dopo “On An Island”, con l’operazione “A Theatre for Dreamers” nel 2020-21 Gilmour conferma il suo legame personale e artistico con la Grecia, condiviso con la moglie e scrittrice Polly Samson.

Uno dei brani inclusi nel CD allegato al libro s’intitola “Kokineli”; è un vino rosé da tavola della tradizione viti-vinicola greca. E allora, in alto un calice di Kokineli per celebrare la passione per la Grecia dell’inglese di Cambridge David Gilmour!

— Onda Musicale

Tags: David Gilmour, Polly Samson
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