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Alanis Morissette è una vera popstar. Anche se nessuno se n’è mai accorto

Alanis Morissette è una popstar e nessuno se n’è mai accorto, nei più di vent’anni del rilascio del suo classico secondo album del 1995 Jagged Little Pill.

Alanis Morissette è un’icona pop di quelle che creano tendenze e si lasciano alle spalle una schiera di imitatrici e ammiratrici, artefice delle mode e dei linguaggi del pop anni 2000 non meno di Madonna, Mariah Carey e Michael Jackson. E Jagged Little Pill, classificato su Wikipedia come “post-grunge” è alla fin fine un album pop, con tutta la teatralità, la personalità forte e la narrativa raffinata dei successi dei primi anni duemila. Sì, inclusa Britney Spears.

Jagged Little Pill è uscito nel 1995, ma le sue tracce rappresentative – a cominciare da You Oughta Know, quella per cui ancora oggi viene ricordata innanzitutto – sono entrate nella classifica e nella pop culture soltanto l’anno seguente. Quindi Alanis Morissette non è solo una popstar, ma una popstar del 1996: l’anno della Macarena, di Céline Dion e del debutto della Jewel Kilcher pre-fantasie da diva pop ha visto in cima alle sue classifiche una strega dai capelli corvini che si esibisce in giacca e jeans molto spartani e conclude la seconda strofa del suo successo più famoso con una bella parolaccia.

Ad assisterla nella produzione del disco è Glen Ballard

Il produttore di Los Angeles la aiuta ad allontanarsi dalle sue radici – due album dance-pop (esatto) ignorati dal pubblico e dalla critica – e scaricare la propria tensione in una musica che le assomigli, più cruda e grezza. Perdeva in costruzione, ma recuperava in emozione nuda e cruda. Una chiara influenza innanzitutto per la connazionale Avril Lavigne: anche se musicalmente, almeno agli esordi, non potrebbero essere più diverse. Specie vocalmente: l’una altera e melodica, l’altra aggressiva e sfacciata. Come le due sorelle in un film del ciclo delle Olsen, la “brava ragazza” e la trasgressiva provocante. Ma sempre capaci di trovare un terreno comune. 

Jagged Little Pill coinvolge i fan del pop sin dall’apertura, seppur più rustica e ben lontana dalle lucide produzioni che Max Martin avrebbe sfoggiato qualche anno dopo. È vivace, orecchiabile, semplice. Le armoniche d’apertura di All I Really Want sono vivaci, accese, cariche di grinta e grezza simpatia, e sospese in un equilibrio tra durezza aggressiva e scanzonatezza simpatica che col passare del tempo sarebbe divenuto molto affollato.

Sarebbero arrivate anche P!nk, Shakira, Kelly Clarkson, Christina Aguilera, Anastacia

Tutte popstar con un impegno lirico oltre che vocale, fiere proclamatrici della loro indipendenza e delle loro lingue pungenti. Persino un po’ di Britney Spears, quella incertamente ribelle di tracce come Stronger, Overprotected e Cinderella. Alanis Morissette torreggia su tutte quante per la capacità di mantenere la propria posizione e scaricare addosso al laido traditore chili di risentimento e riscossa. Con l’obbiettivo secondario di farsi sentire il più possibile da più gente possibile senza vedere in questa ambizione un senso di “svendita”. Dopotutto ha cominciato con la musica dance: far sapere al mondo cosa pensa è da sempre una sua prerogativa.

E arriviamo al 2021, con la piccola Olivia Rodrigo e il suo debutto Sour

Tutto l’opposto di Jagged Little Pill: minuta, vulnerabile, poco interessata ad apparire più matura della sua età (a cominciare dall’uniforme da cheerleader, seppur alterata con i guanti di pelle, che è diventata il suo abito più caratteristico). Nonché una vocina pigolante che è l’opposto della furia distruttrice della Morissette. Quello che rimane, in tutte e due, è l’intento polemico e vendicativo di farsi eroine della propria storia e scaricare le loro emozioni subito e con tutte le loro forze.

Sono passati più di vent’anni, ma Jagged Little Pill continua a parlare alle emozioni e ai pensieri dei giovani inquieti di tutto il mondo. Nel 2018 la drammaturga Diablo Cody ha trasformato l’album in un musical jukebox dallo stesso titolo, in cui le canzoni vengono reinterpretate in un contesto tutto nuovo. Stavolta la narratrice è adulta, una madre la cui vita familiare sta cadendo a pezzi e che cerca di nascondere tutto dietro “rimedi naturali” e chiudendo gli occhi ai suoi problemi. E con lei vive il nucleo di Jagged Little Pill l’album: il desiderio di raccontare sé stessi e concludere la propria storia con un trionfo e un passo avanti.

E non c’è al mondo sentimento più “pop”.

— Onda Musicale

Tags: Britney Spears, Madonna, Michael Jackson, Mariah Carey, Pink, Céline Dion
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