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Roger Waters: “Penso di portare il tour in Europa, se ci sarà ancora un’Europa, nel 2023”

foto band

Intanto, dedicata a Julian Assange, pubblica una nuova versione tutta acustica di “Wish You Were Here” con la band che sta preparando il “This Is Not A Drill” tour.

Instancabile Roger Waters! Alle soglie dei 79 anni, la guerra in Ucraina, la vicenda giudiziaria del fondatore di WikiLeaks Julian Assange e i preparativi per il tour “This Is Nos A Drill” tengono in superattività il “genio creativo dei Pink Floyd”.

È di due giorni fa la notizia (qui il nostro articolo) dell’assegnazione del “Premio Mahmoud Darwish per la Creatività” a Roger Waters; nell’impossibilità di intervenire a Ramallah dove si è tenuta la cerimonia del premio il 13 marzo, il musicista ha fatto pervenire un videomessaggio con alcune succosissime novità.

Ecco il testo del messaggio:

“Buonasera, è il 10 marzo; credo che vedrete questo video il 13… Ok, voglio solo ringraziare la Fondazione Mahmoud  Darwish per questo premio. Sono un grande appassionato di Mahmoud Darwish; amo ciò che conosco del suo lavoro ma non lo conosco abbastanza.

Spero che la maggior parte di voi sappiano che ho utilizzato la traduzione di una delle sue grandi poesie – “Wait For Her” – come base di una canzone che ho fatto finta di scrivere qualche anno fa. Amo quella canzone; spero che troviate il tempo per guardare il breve video nel quale canto quella canzone. Ho utilizzato tutta la poesia tranne che le ultime parole. Parla dell’attesa di una signora; dice che ‘non c’è nessuno vivo all’infuori di noi due’. Non riesco nemmeno a leggere la mia scrittura… non importa… dunque ‘conducila dolcemente alla morte desiderata’.

Mahmoud è un mio amico perché vive qui nel mio cuore. Mahmoud parlava dell’orgasmo quando scrisse quelle parole. Che altro dire? Una volta Mahmoud disse che ‘ogni bella poesia è un atto di resistenza’. Che grande uomo! Mi sono stati assegnati 12.000 dollari: desidero che troviate un artista palestinese al quale dare i 12.000 dollari perché ne ha sicuramente molto più bisogno di me, ma anche come segno di rispetto per Mahmoud Darwish e per tutti voi. Inoltre, darò 12.000 ogni anno su vostra indicazione ad un artista palestinese che ha bisogno di sostegno per fare il grande lavoro di resistenza che uomini e scrittori come Darwish hanno fatto in tutti questi anni, perché la resistenza deve andare avanti.

Mi viene in mente una poesia che ho scritto; forse pecco di tanta presunzione al cospetto di un compianto, grande poeta come Mahmoud Darwish; ma è una poesiola che ho scritto ed è inedita. L’ho scritta un certo numero di anni fa dopo una discussione con una signora.

S’intitola “Le braccia di Boemia”; la leggo:

Stanotte / restiamo svegli a bere tequila mentre il sole tramonta / trascina il borghese che è in noi / che si lamenta e piagnucola / nella sera cupa / oltre Manhattan / qui / nel buio / con lo stomaco in fiamme / con le guance / riscaldate da lacrime di ribellione / ci raccontiamo le cose della vita / e dei fantasmi degli artisti che sono morti / nell’oblio / amati / paonazzi lussuriosi / rumorosi / più grandi della vita ordinaria sbattono / i pugni / sul tavolo della nostra vita / versano vino rosso / e ci accolgono / tra le braccia della Boemia

Bè, questa è la mia poesiola. Vi voglio bene, grazie mille per questo grandissimo onore. Tra qualche mese vado in tour;

penso che potrei portare questo tour in Europa, se ci sarà ancora un’Europa l’anno prossimo. Poi probabilmente mi ritirerò da questa parte della mia carriera,

il che non sarà affatto male perché mi darà il tempo di recuperare il ritardo e leggere tutto quello che ha scritto Mahmoud Darwish perché fino ad ora non ho avuto tempo.

Vi voglio bene. Continuiamo a combattere; speriamo che la debacle in Ucraina non concentri l’attenzione solo sul popolo dell’Ucraina che meritano ogni aiuto possibile per aiutarli a riportare la pace nel loro paese, ma anche sulla difficile situazione del popolo palestinese che va avanti da 70 anni, a differenza degli ucraini che comunque sono in guerra solo da 11 giorni. Forse non avrei dovuto dirlo perché non è proprio nello spirito del momento. Quindi, grazie; vi voglio bene.”

“Wish You Were Here” versione 2022 per Julian Assange

Registrata nelle ultime settimane a Topanga Canyon, Los Angeles, solo ieri è stata diffusa una versione tutta acustica della classica “Wish You Were Here”, dedicata al fondatore di WikiLeaks Julian Assange, detenuto nel carcere di Belmarsh a Londra.

È di pochi giorni fa la notizia del mancato accoglimento da parte della Corte Suprema britannica del ricorso contro l’estradizione negli USA presentato dall’entourage legale del giornalista. Ciò rende più vicina e probabile l’estradizione negli Stati Uniti dove rischia una pesantissima condanna per aver contribuito a diffondere documenti riservati contenenti anche informazioni su crimini di guerra commessi dalla forze americane in Iraq e Afghanistan.

Da sempre Roger Waters segue la vicenda Assange, emblematica dei rischi che corre la libertà di stampa. Inoltre, egli stesso ha utilizzato negli spettacoli “The Wall” (2010-2013) e “Us + Them” (2017-2018) alcuni documenti diffusi da WikiLeaks.

La band

La versione tutta acustica di “Wish You Were Here” appena rilasciata da Roger Waters, vede la partecipazione dei musicisti che presumibilmente lo accompagneranno nel tour “This Is Not A Drill” che girerà il Nord America dal 6 luglio prossimo. E che il musicista spera di portare in Europa nel 2023, “se un’Europa esisterà ancora”.

Registrato a Topanga Canyon, Los Angeles, dove probabilmente sono in corso le prove del tour, nel video si riconoscono Jon Carin alle tastiere; Jonathan Wilson alla chitarra acustica; Gus Seyffert al contrabbasso; Joey Waronker alla batteria; Holly Laessig e Jess Wolfe ai cori.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, Roger Waters
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