E con oggi sono 72 anni per Franco Battiato, all’anagrafe Francesco nato a Ionia il 23 marzo del 1945, cantautore, polistrumentista, pittore e regista (teatro e cinema) oltre che assessore al turismo della regione Sicilia per pochi mesi.
Appassionato di musica da sempre, Battiato lascia l’università e debutta ufficialmente nel mondo musicale nel pieno degli anni ’60. È proprio in quegli anni che conosce il cantautore milanese Giorgio Gaber che lo scopre e lo produce, oltre a diventare suo grande amico.
Il primo esordio discografico di Battiato risale, comunque, al 1971 con “Fetus” a cui seguono album altrettanto sperimentali e con forti vene progressive come “Pollution” (1972) e “Sulle corde di Aries” (1973).
È sempre in quei primi anni ’70 che il cantautore lancia il gruppo prog italiano degli Osage Tribe dove canta, alla chitarra troviamo poi Red Canzian dei Pooh, ma la band si scioglie comunque prestissimo.
Da “Clic” (1974) in poi le atmosfere cambiano e si passa dall’avanguardia, alla musica da camera, alle influenze synth pop, alla canzone di protesta, al cantautorato più classico ed al ritorno della sperimentazione.
Un percorso artistico lungo e complesso che denota un’enorme vastità di interessi, passioni ed una smisurata ecletticità di Battiato. Un’ecletticità che si riflette anche nelle sue attività di artista dedito a pittura, fotografia, scultura, teatro e cinema oltre che nelle sue canzoni.
Tra le altre persone che gravitano nell’universo del cantautore siciliano ritroviamo anche personaggi del calibro di Fabrizio De André, lo stesso Battiato si commuoverà durante il suo concerto – tributo, Lucio Dalla, Alice e tanti altri ancora.
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