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Tommy Emmanuel: il grande chitarrista australiano si racconta al nostro giornale

Tommy Emmanuel, al secolo William Thomas Emmanuel, nasce a Muswellbrook (Australia) il 31 maggio 1955 ed è considerato uno dei chitarristi migliori al mondo.

Tommy è noto per la sua straordinaria tecnica, in particolare per il fingerpicking, ed è stato eletto miglior chitarrista acustico nel 2008 e nel 2010 dal magazine Guitar Player. Nella sua straordinaria carriera ha suonato con moltissimi grandi musicisti fra i quali ricordiamo Chet Atkins, Eric Clapton, John Denver, Tina Turner, Stevie Wonder e molti altri.

Lo abbiamo contattato e gli abbiamo rivolto alcune domande elui ci ha risposto con grande disponibilità.

 

Chi è Tommy Emmanuel sul palco e nella vita di tutti i giorni?

“Esattamente la stessa persona. Non fa alcuna differenza dove mi trovo – ci racconta Tommy –  sono sempre lo stesso. Qualche giorno più sveglio degli altri. In altri giorni potrei essere più rilassato, ma in generale non è importante dove io sia oppure cosa stia facendo. Sono sempre lo stesso.”

Quando, e perché, hai cominciato a suonare la chitarra?

“Ho cominciato a suonare la chitarra quando avevo quattro anni ed ho cominciato a suonarla perché anche mia madre la suonava. Lei ha visto che volevo suonare e quindi mi ha comprato una piccola chitarra e mi ha mostrato qualche accordo. Dopo quella volta ho cominciato a suonare la chitarra ritmica, quello è stato il mio primo lavoro.”

Chi sono gli artisti che ti hanno ispirato maggiormente?

“Ce ne sono veramente tanti. Quelli che mi hanno ispirato di più durante i primi tempi sono stati cantanti e cantautori. Poi grandi chitarristi come Chet Atkins, Django Reinhardt, e band come gli Shadows, sono stati tra le mie prime influenze. Naturalmente più tardi ho scoperto il jazz, il blues e la musica classica e questo era quello che amavo ascoltare. Non solo chitarristi, cantanti o cantautori sono stati la mia ispirazione. L’ispirazione, per me, veniva anche da persone che facevano bene le cose e che rendevano il nostro mondo un posto migliore. Non solo musicisti, ma anche atleti, attori, politici, persone che avevano un grande messaggio e persone che ci ispiravano per essere delle persone migliori a nostra volta.”

Sei stato in tour con grandi musicisti come Tina Turner. Com’è stato lavorare con loro?

“È sempre stato molto ispirante lavorare con grandi musicisti, in particolare con grandi artisti che hanno impostato uno standard a cui tutti cerchiamo di arrivare. Lavorare con artisti come Tina Turner, Eric Clapton o Stevie Wonder, insomma qualcuno ad un livello tale che tu ascolti e guardi sempre mentre provi ad imparare tutto quello che puoi da loro. Ho imparato molto da artisti più giovani che vedevano le cose in una maniera differente. Questo è un bene per te. Non devi usare solo il tuo metodo per fare le cose. Devi essere aperto a persone più giovani che hanno un approccio completamente differente e che tentano di vedere le cose dal loro punto di vista.”

Com’è stato incontrare il tuo eroe Chet Atkins?

“È stato uno dei momenti più grandi della mia vita poter finalmente incontrare il mio eroe. Era una persona veramente dolce e gentile, ma non una persona che sprecava il suo tempo. Era proprio un grande esempio di qualcuno che, quando aveva un lavoro da fare, lo faceva. Se sentiva qualcosa che gli piaceva veramente – ci spiega Emmanuel – ci lavorava su e lo inseriva nel suo repertorio. Credo che sia sempre stato circondato da persone ispiratrici e creative che lo hanno sempre mantenuto ispirato e giovane. Gli è sempre piaciuto avere chitarristi più giovani attorno a lui e penso che questo lo mantenesse giovane anche nel cuore.”

Nel 2015 hai suonato con Dodi Battaglia nel suo album “Dov’è Andata La Musica”. Com’è stato lavorare con il chitarrista italiano dei Pooh?

“Dodi Battaglia è stato un mio amico per tanto tanto tempo ed io lo ammiro, non sono per le sue abilità, ma anche per il suo lavoro. Il suo lavoro è sempre stato ad un grande livello. Dodi conosce molte canzoni e sa scrivere delle canzoni veramente belle. È un grande chitarrista e cantante ed è una grande ispirazione, oltre che un grande amico per me.”

Hai pubblicato molti album da solista. Quale di questi è il tuo preferito e perché?

“A dire il vero non ho dei miei album preferiti. Ogni album contiene delle canzoni che erano parte della mia vita quando le ho composte. Ognuna di queste canzoni ha una storia. È come avere un bambino – dice Tommy – quando si tratta di scrivere canzoni. Sarà sempre con te e viene da te, ogni album viene da me alla sua maniera. I miei prossimi progetti sono molto emozionanti per me.”

Che cosa puoi suggerire ai nostri lettori che suonano la chitarra?

“Quel che posso suggerire è dire che è importante avere delle buone canzoni, dei buoni arrangiamenti e prendersi del tempo per lavorarci su. Lavorateci su adeguatamente e procedete lentamente. Provate e provate come se vi stessero ascoltando. Registratevi ed ascoltatevi così potete vedere come suonate e come state suonando. Questo è l’unico modo in cui potete vedere come state procedendo, registratevi e riascoltatevi.”

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Ho in uscita un nuovo album live intitolato “Live At The Ryman” (link) ed anche un nuovo DVD didattico che uscirà molto presto. Il prossimo anno ho un album duetto che uscirà nello stesso periodo di un documentario sulla mia vita – conclude il chitarrista australiano – quindi ho molti progetti allo stesso tempo.”

 

— Onda Musicale

Tags: Eric Clapton, Dodi Battaglia, Pooh, Stevie Wonder, Chet Atkins, Tina Turner, Shadows
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