Recensioni e Interviste

Agnese Contini: intervista a poche settimane dall’uscita di “Desert Earth”

Classe ‘89, compositrice, musicista, e logopedista salentina, Agnese Contini inizia a studiare chitarra classica all’età di 12 anni. 

Il sound di Agnese Contini affonda le sue radici nel mondo della musica classica, che ascolta sin da bambina, ispirandosi ad artisti come George HarrisonMark KnopflerNick DrakeJimmy Page John ButlerA ottobre 2023 ha pubblicato il suo primo album “Dinamiche di volo (NOS Records Label), dieci tracce strumentali in cui le note della sua chitarra acustica sono state accompagnate da un quartetto d’archi, dal pianoforte, dal basso e dalla batteria. Il 19 aprile 2024 è uscito in digitale il nuovo singolo strumentale “Grandpa Cloud (INRI Classic), dedicato al nonno materno scomparso.

Ciao Agnese piacere di conoscerti. L’11 Ottobre è uscito il tuo nuovo lavoro “Desert Earth” che racconta il concetto di inaridimento della società in cui viviamo. Come mai hai scelto questo tema? 

Grazie infinite. Il piacere è mio! Il tema di questo brano è stato frutto di ricerca e di riflessioni. Non è stato immediato trovare un significato alla musica. Sono sempre stata molto interessata alle tematiche legate al cambiamento climatico e al rispetto della natura, intesa come entità a cui apparteniamo, oltre a osservare come la società evolve o a volte regredisce umanamente, oserei dire. Viviamo in una società che ha perso i valori essenziali – ci spiega Agnese Contini – e ci impone il consumismo come stile di vita.  Allo stesso tempo, viviamo in una società autoreferenziale, dove l’apparire conta più di ogni altra cosa, e questo ha cambiato di gran lunga i rapporti interpersonali e ci ha reso a mio avviso più soli di quello che già siamo. Naturalmente, non penso tutto questo in modo assolutistico, ma credo che una parte della società sia così. 

Sei molto legata alla natura, anche nei videoclip, c’è sempre un qualcosa che riguarda la natura. Cosa significa per te?

Per me la natura è un luogo rigenerante oltre ad essere luogo di forte ispirazione. Quando sono tesa o ho bisogno di mettere in ordine le idee nella testa, camminare all’aria aperta e isolarmi dal resto, mi ha sempre aiutata a fare chiarezza. Credo nel profondo legame tra uomo e natura e l’effetto positivo che essa è in grado di provocarci ne è la prova.

Cosa pensi degli artisti che nei loro tour si impegnano ad avere un basso impatto ambientale? Per esempio i Coldplay hanno ridotto le emissioni di CO2 del 50% rispetto al tour precedente e hanno piantato oltre 5 milioni di alberi.

Credo molto nei gesti concreti, come credo anche nel potere che la musica ha nel veicolare i giusti messaggi. Mi piace molto l’idea avuta dai Coldplay, credo siano da prendere come esempio. Pensate se lo facessimo tutti, se ognuno di noi facesse la propria parte.

Hai un messaggio da lanciare a favore dell’ambiente?

Penso sia fondamentale sensibilizzare le persone alla messa in atto di giusti comportamenti  nei confronti dell’ambiente, e informarle sull’impatto che hanno invece i comportamenti erronei con i giusti mezzi. C’è ancora poca informazione e molte “fake news” che creano confusione e disillusione. 

In Desert Earth troviamo la tua collaborazione con la violoncellista Ester Ambra Giannelli, come hai conosciuto Ester?

Io e Ester ci siamo conosciute circa due anni fa tramite la mia prima etichetta musicale. Quando ho iniziato a presentare in giro il mio primo album strumentale “Dinamiche di volo”, cercavo una formazione snella che risolvesse il problema della variabilità degli accompagnamenti presenti nelle mie canzoni. Cosi con Ester abbiamo ripensato gli accompagnamenti con il violoncello, che si sono dimostrati davvero interessanti anche per le sonorità che si potevano sviluppare in un duo chitarra-violoncello, e da li abbiamo iniziato a collaborare.

Hai già progetti per il 2025? 

Sto lavorando a dei nuovi brani. Sicuramente uscirà un terzo singolo, ma l’intento è quello di pubblicare un nuovo album. Non so ancora se riuscirò a finirlo per il 2025, per queste cose ci vuole del tempo di “maturazione”, appunto. Intanto vi ringrazio per la vostra attenzione e per questa opportunità. Alla prossima.


— Onda Musicale

Tags: Mark Knopfler, Nick Drake, Jimmy Page, George Harrison
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