Recensioni e Interviste

Cristiano Pucci: intervista sul lavoro in uscita

cristiano pucci

Dopo aver colpito con “Wild Bloom”, Cristiano Pucci prosegue la sua avventura con la pubblicazione di un video live, la cover di “Working Class Hero”. Lo abbiamo intervistato. 

Un inizio come cantautore old-school, Cristiano Pucci si ispira a un sound britannico con un’anima italiana. Questo dualismo lo porta a trasferirsi a Londra dove, dal 2011 inizia la sua personale ricerca artistica, collaborando con band come M. STATE PROJECT e contemporaneamente componendo i suoi primi brani da solista. Dal 2020 fa parte de La Rue Music Records in Italia grazie al secondo album da solista “SEX & LOVE” (2019).

È un artista poliedrico che è riuscito a mescolare bene l’ispirazione della produzione della Tana del Bianconiglio Studio in Italia con le nuove influenze Glam Rock a Londra. Dal 2021 collabora con la sua band alla produzione degli spettacoli dal vivo ispirati ad artisti come: Marc Bolan & T.Rex, Hendrix, Nirvana, Muse, Beatles e Queen.

Ciao Cristiano, la tua avventura musicale si arricchisce di un nuovo capitolo. Perché hai deciso di pubblicare la tua versione dal vivo di “Working Class Hero”?

«Durante le registrazioni dell’EP Madness in Heaven suonavamo molto i Beatles. Working Class Hero, Strawberry field e Something di George Harrison. Working Class Hero è comunque forse quella che lega maggiormente il mio stato d’animo alla vita reale. Con Simone Sandrucci (produttore e ingegnere del suono alla Tana del Bianconiglio) abbiamo suonato per la prima volta questa Cover live a Punto Radio in provincia di Pisa ad agosto 2020 ed ho continuato a suonarla dal vivo fino alla produzione del live @WRHS nel dicembre 2021.»

Ci racconti che cosa rappresenta per te questa canzone? E che cosa rappresenta John Lennon?

«Se potessi cantare questo testo in italiano lo farei ma in inglese suona meglio. Ogni strofa della canzone è una fotografia diversa che esprime esattamente il disagio psicologico di una persona sottomessa al potere. “When they’ve tortured and scared you for 20 odd years Then they expect you to pick a career” – “Dopo averti torturato e terrorizzato per più di vent’anni si aspettano che tu intraprenda una carriera”.  John Lennon rappresenta la mia parte più Pop nel senso politico intendo dire dalla parte del popolo»

Non avevi paura di confrontarti con un nome e un brano così importante?

«La paura nel fare una cover c’è sempre perché il segreto di una canzone lo conosce soltanto colui che l’ha scritta. Assimilare John Lennon è stato più che un processo, una consapevolezza, ho sentito qualcosa di lui che mi rappresentava molto. Il pezzo è bello per la sua semplicità e per la sua intensità ma dopo essermi letto e imparato tutte le parole ho capito veramente dove stava andando e quello che stavo facendo». 

Stai girando con un tour nei locali inglesi, dove risiedi. Ci racconti come sta andando e che risposta c’è per artisti italiani, seppur capace di cantare in inglese come te?

«Da settembre 2021 ho iniziato a suonare dal vivo in acustico qui a Londra come solista. In precedenza mi sono fatto un bel po’ di vita londinese nelle band. Qua sono molto aperti nelle opportunità ma devi raggiungere i loro obbiettivi sennò ti tagliano fuori. In Italia invece, a dicembre ho registrato il materiale live in studio (live @ WRHS) con la mia band di supporto che ad aprile mi raggiungerà per fare tre date qua a Londra. Il mini tour è gestito dalle agenzie di booking londinesi che stanno molto attente agli esiti delle serate come ho detto prima. Intanto lavoreremo anche sul nuovo album.»

Hai in programma un rientro in Italia, prima o poi?

«Il rientro ha sempre un sapore amaro ma non si sa mai. Se avessi un contratto che mi permettesse di vivere di solo musica in Italia, allora sì. Vorrei continuare a lavorare su di me come artista per un altro po’. Al momento qua a Londra sono dentro un ingranaggio che non mi dà maniera di pensare troppo. Alla fine, non è male qua ma la vita è troppo cara e non posso stare senza avere un lavoro comune come tutti»

Che progetti hai per i prossimi mesi?

«Nei prossimi mesi sarò molto impegnato nel finire il prossimo album e continuare a promuovere il progetto solista. A luglio sicuramente uscirà un nuovo singolo e ad agosto faremo diverse di date in Italia. Per il resto non lo so ma so che il nuovo album presenta delle sonorità molto alternative accozzate a veri e propri pezzi Rock quasi Grunge.»

— Onda Musicale

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