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Silvia Mezzanotte: “Per l’estero con Carlo Marrale siamo i Matia Bazar”

La virtuosa cantante che vinse Sanremo 2002 e il fondatore del gruppo di ‘Vacanze Romane’ insieme per un intenso progetto live internazionale.

Silvia Mezzanotte protagonista di un’estate ricchissima di tappe. Con ben quattro diversi spettacoli, che abbracciano una carriera intensa e variegata: dai successi del gruppo ligure che l’ha resa popolare (dal 1999 al 2004 e dal 2011 al 2016), ai brani da solista, al tango argentino passando anche per le regine della musica italiana e internazionale. In duo, in trio, in quartetto, persino con la grande orchestra. L’importante è che sia musica di qualità.

Tantissimi i concerti in calendario. Soddisfatta?

Direi di sì, senza dubbio. Frutto di un lungo lavoro di semina che continua a dare i suoi frutti, grazie anche all’ottima intesa artistica con Stefano Baldrini, il mio manager, sempre attento come me a esplorare nuove strade.

Riesce a trovare anche il tempo per sé stessa?

“I pochi day-off tra uno spettacolo e l’altro li dedico a compagno, famiglia, amici e animali. Anche al riposo, fondamentale per la voce: un dono di Dio: la tratto con estremo rispetto, e altrettanta, infinita gratitudine.”

Sul web abbiamo letto che per l’estero Lei e Carlo Marrale siete i Matia Bazar. 

“Quella con il grande fondatore della band è un’avventura iniziata prima della pandemia. La scomparsa di Giancarlo Golzi, nel 2015, ha creato grave destabilizzazione nel gruppo: provocando nel 2016 la mia fuoriuscita, e l’anno successivo quella di Piero Cassano. Io e Carlo ci siamo incontrati qualche tempo dopo, e abbiamo iniziato a progettare insieme uno spettacolo. In quel periodo siamo stati contattati dalla società che detiene il marchio internazionale per l’organizzazione del tour Matia Bazar all’estero: e noi, essendo titolati, abbiamo accettato. Ora che tutto è ripartito, musica inclusa, siamo pronti a portare la grande tradizione dei successi della band anche oltre confine.”

A quando le prime date oltreconfine? 

A partire da settembre.

E in Italia, invece?

“Portiamo live e in teatro ‘La Nostra Storia’: un vero e proprio recital tra musica e parole attraverso i più grandi successi dei Matia Bazar, molti dei quali scritti proprio da lui. Un viaggio fra ricordi ed emozioni intramontabili. Il pubblico gradisce e partecipa.”

Nel 2020 ha fatto anche da giudice su ‘Canale 5’ a ‘All Together Now’. Con Genise, noto vocal coach, avete rilasciato in radio una strepitosa versione di Ti Sento’, per celebrare i 35 anni del brano. Con un video molto provocante.

Solo Genise poteva convincermi a indossare, in una atmosfera di sensualità estrema, la tuta nera di Catwoman. È stato divertentissimo e totalmente fuori dai miei schemi.

Tornerà in tv?

Non è tra le mie priorità. Ma se ne valesse la pena sì, certo. A ‘Raiuno’ da Serena Bortone a ‘Oggi è un altro giorno’ ci vado sempre con immenso piacere, e altrettanto entusiasmo.

Che ne pensa dei Maneskin?

Mi piacciono moltissimo.

Pensa siano diseducativi e confusionari, a livello di impatto sui millennials del nostro tempo?

Prima di tutto la trasgressione di cui si fanno portavoce non è certo una novità per la mia generazione. Ma, per i giovani appena usciti dalla pandemia che ha rubato loro due anni di vita, è diventata bandiera e sigillo. Io però vedo la luce che hanno portato sulla musica: stanno insegnando ai ragazzi che la musica si fa sudando e suonando strumenti veri per ore e ore chiusi in una cantina, in cerca di una vera sintonia musicale, umana e artistica. Solo allora si diventa una Band.

E’ molto attiva sui social, Facebook in primis. Più di 150mila followers. Mica poco.

Considero il web un altro modo per fare conoscenza. Dò e chiedo a chi mi segue il rispetto che c’è nella vita reale. Li seguo, li leggo, li commento. Quando subentrano ignoranza e maleducazione li saluto cordialmente. Basta poco per capire se chi scrive desidera un reale contatto con te. Se l’intenzione è diversa…’Con le mani, con la testa, con il culo, ciao ciao!’.

Loquace, e arguta. Se la chiamassero a sorpresa su ‘Radio24’ Cruciani e Parenzo, ‘duellerebbe’ a ‘La Zanzara’? Si difenderebbe a colpi di sovracuti linguistici?

“Li ascolto volentieri, e mi fanno morire. Loro come tutti gli interventisti surreali che scovano in giro per l’Italia. Per tenergli testa ci vuole un gran ritmo. Io, dalla mia, preferisco invece poche parole, e altrettanta eleganza. Come faccio da una vita intera.”

C’è un artista con cui duetterebbe volentieri?

Ho cantato con Al Jarreau, Michael Bolton, Massimo Ranieri, Dionne Warwick…Mi manca Annie Lennox.

E uno, invece, che vorrebbe Le scrivesse una canzone?

Ce l’ho accanto, si chiama Carlo Marrale. Ci stiamo lavorando.

(intervista realizzata da Flavio Rullo)

— Onda Musicale

Tags: Matia Bazar, Al Jarreau, Dionne Warwick, Maneskin
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