Recensioni e Interviste

Dal Vicentino si presentano i Provinciale col primo singolo intitolato “Lei va”: la nostra intervista

foto band
Tra emo e alternative, “Lei va” è un brano intenso e sentito, dove le chitarre portano a galla tutte le emozioni del disagio post-rottura: si sente la rabbia, si sente la tristezza, si sente il dolore.

Musicalmente “Lei va” è un pezzo che sarebbe potuto nascere nel mondo anglosassone sotto l’egida di qualche etichetta di nicchia come Run for Cover; ma si sentono anche influenze di gruppi italiani che hanno importato questo modo di fare musica, dai Cosmetic ai Gazebo Penguins. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Che cosa rappresenta per voi il nome “Provinciale” che avete scelto per la band? È una sorta di dichiarazione d’intenti o una descrizione del gruppo?

Gian: Diciamo che ci descrive nel senso che tutti e quattro veniamo da un paese diverso della provincia di Vicenza; però più che altro l’intenzione era quella di “dimostrare” che si può uscire con le proprie idee da queste piccole realtà di provincia, cosa che per chi vive dalle nostre parti non è scontata. Tutto questo però rimarcando al contempo la strada in più che ognuno di noi ha dovuto fare rispetto a chi vive in città, in tutti i sensi.

La provincia ha avuto qualche influenza sul vostro modo di scrivere, su quello che dite e sul vostro approccio alla musica?

Gian: In un modo o nell’altro di sicuro; cioè alla fine scriviamo brani molto sentiti emotivamente e spesso biografici. Quindi volendo o non volendo il luogo in cui viviamo ci influenza.

Lollo: Secondo me ci influenza in maniera un po’ repulsiva, cioè qui da noi l’ambiente musicale è molto legato alla tradizione, al classic rock anni ’70, e alle tribute band trite e ritrite. Questo ha creato una sorta di repulsione e voglia di uscire da questa realtà.

Il vostro primo singolo si chiama Lei Va. Avete detto che “lei” può riferirsi a più cose: ci spiegate un pochino di cosa parla il testo e che messaggio volevate infondere nelle parole?

Gian: La canzone è stata scritta alla fine di una relazione, praticamente nel vivo del momento post-rottura. Da un lato rappresenta uno sfogo al rancore che avevo in quel momento, dall’altro un autoconvincimento ad andare avanti, e questo doppio lato lo mantiene anche il titolo. Infatti “lei” indica sì la persona che ci sta lasciando, ma ancor più vuole indicare la vita o il tempo; in questo caso rappresentati attraverso una stagione, l’estate. Il vero messaggio del testo è quindi quello di cercare di andare avanti senza rimuginare troppo sul perché le cose siano andate in un certo modo, perché di fatto la vita non ci aspetta.

Musicalmente, Lei Va è un brano con le chitarre in primo piano. A quali generi fate riferimento? Ci sono dei gruppi in particolare che secondo voi vi hanno ispirato durante la composizione?

Lollo: Le influenze e le ispirazioni sono varie, anche perché ognuno di noi più o meno ascolta musica diversa. In particolare per Lei Va abbiamo strizzato l’occhio a band come i Gomma e i primi Quercia soprattutto per il mood e le sonorità. Possiamo dire che siamo accomunati dall’apprezzare la scena emo-punk italiana, che è quella che più ha influenzato il sound della canzone.

“Lei Va” è un singolo “estivo” nel senso che esce in piena estate; ma non credete che a livello di sonorità si adatti più a una stagione maggiormente fredda e buia?

Gian: Decisamente ahahah; però abbiamo deciso di farlo uscire in estate per coerenza con il testo, che è stato scritto in estate e si basa su una vicenda realmente vissuta in quel momento. Avevo pensato di modificare la stagione citata e farla uscire in un altro periodo, ma i miei testi si basano sempre su esperienze dirette e sono molto sinceri, quindi ho preferito tenerlo così, in accordo anche con gli altri. Mi sembrava come di falsificarlo altrimenti.

Come valutate l’interesse che c’è in Italia in questo momento per il tipo di sonorità che proponete?

William: Sicuramente è un genere un po’ di nicchia e di conseguenza non è così immediato trovare persone che cerchino sonorità come le nostre; però abbiamo visto da band come i Gomma che seppur difficile non è impossibile.

Lollo: Sì, e allo stesso tempo ci sono molti collettivi dove l’unione fa la forza e dove si vuole promuovere la musica indipendente, come il collettivo Life is Strage di cui siamo orgogliosi di far parte.

Che persone sono i Provinciale fuori dalla band? Cosa fate nella vita e cosa vi piace fare nel tempo libero?

Riccardone: Mi piace parlare veneto, bere analcolici, ascoltare musica in CD o in vinile. I vinili sono una mia grande passione, ne colleziono un sacco. Poi strimpello vari strumenti oltre alla batteria; amo i meme brutti, Seinfeld e ragionare a tempo perso se sia meglio la musica dei Beatles in mono o in stereo ahah.

William: Diciamo che nella vita facciamo più o meno tutti qualcosa di diverso. Io e Riccardone lavoriamo in azienda; Lollo lavora in un bar della zona e Gian ha una laurea triennale in ingegneria e ora sta concludendo la magistrale. Però ci piace uscire assieme per andare a concerti o anche solo trovarsi a bere. Tranne Riccardone che non beve ahahah.

Gian: Sì, frequentiamo molto ad esempio il Centro Sociale Bocciodromo a Vicenza, dove si svolgono spesso concerti di band appartenenti alla scena alternativa italiana. Questo posto è un po’ il fulcro della scena musicale vicentina, tra cui il collettivo Life is Strage.

Lollo: Però a ognuno di noi piace molto anche prendersi dei momenti di isolamento per dedicarsi a tutt’altro. Io ad esempio ho molta passione per il mio lavoro e ho pure fatto dei corsi da barman; Riccardone ha i meme e i vinili; William gioca ai videogame per staccarsi da tutto e Gian adora “scappare” in montagna o alla ricerca di laghi inesplorati. Spesso William e Gian però finiscono per trovarsi a giocare insieme ai videogame o ad andare insieme alla ricerca di laghi ahah.

I Provinciale sono:

Gian (Giamarco Rossato): voce e chitarra ritmica; Lollo (Lorenzo Colombo): chitarra solista e cori; William (William Pieropan): basso; Riccardone (Riccardo Guiotto): batteria e cori. I Provinciale sono su Instagram.

— Onda Musicale

Sponsorizzato
Leggi anche
“Miracolo vivente”, l’amore senza retorica secondo Davide Melis…
Lollapalooza, Pearl Jam e i Maneskin: professionalità o arroganza?