In primo piano

Ritornano i marziani dallo spazio, ecco i Rockets

I francesi Rockets
Ebbene si, da oggi martedì 7 maggio è disponibile in radio, in digitale e, fra qualche giorno, in versione limitata 45 giri nei negozi tradizionali, il singolo “Kids from Mars”, un brano che anticipa il nuovo album spaziale “Wondeland” dei Rockets in uscita il 24 maggio.

I Rockets, anche se non più argentati come una volta, si preparano così a tornare sul Pianeta Terra. Il testo di “Kids from Mars” racconta di alcuni bambini venuti da Marte con un messaggio di pace per l’umanità, un messaggio (Siamo i bambini venuti da Marte per portare la pace sulla Terra) che contiene il segreto per salvare il mondo e riportare la purezza di un tempo.

Ci spiega Fabrice Quagliotti, leader della band:

“Si tratta di un messaggio sicuramente semplice ma con un forte significato. Il colore predominante del nuovo album non a caso è il violetto. Migliaia di anni fa, il nostro pianeta aveva un aspetto violaceo dovuto all’esistenza di batteri e microorganismi acidi che intervenivano sul processo della fotosintesi clorofilliana, facendo assumere alla vegetazione una pigmentazione viola. Era un pianeta puro e sano. Sogno un pianeta così ripulito. I bambini saranno la salvezza del pianeta, almeno è così che vediamo le cose. Il futuro è qui: diamo spazio e fiducia ai bambini”.

Un brano scritto appunto da Fabrice Quagliotti e da Tony Corizia, che ci riporta indietro negli anni, ovvero ai ricordi di quando alla fine degli anni 70 guardavamo la televisione e rimanevamo piacevolmente impressionati nel vedere questo gruppo musicale che si distingueva per il look spaziale, per i costumi di taglio fantascientifico, per le chitarre e bassi a forma di stella, e che cantavano con voci elaborate in modo da sembrare provenienti da altri mondi alieni.

Addirittura durante alcuni spettacoli utilizzavano anche una specie di bazooka dal quale fuoriusciva una fiamma lunga tre metri. Ma chi erano ieri e chi sono oggi i Rockets? I Rockets sono un gruppo musicale francese che ottenne il maggior successo in Italia e in Russia tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 con brani quali “Future Woman”, “Space Rock”“One More Mission”, e soprattutto con la reinterpretazione di “On the road again” oltre al famoso brano “Galactica”, che permise loro di conquistare il Telegatto come miglior gruppo straniero in Italia.

La band era composta all’epoca da Christian Le Bartz (cantante e frontman), Geràrd L’Her (cantante principale e bassista), Fabrice Quagliotti (tastierista), Guy Maratrat (chitarrista) e Alain Groetzinger (batterista).

Questa formazione rimase invariata fino al 1982, come anche il loro look tradizionale: teste pelate, vernice color argento addosso e costumi spaziali.

In quell’anno esce l’album “Atomic”, un disco che segna non solo alcuni cambi di musicisti ma anche la fine del “periodo argentato”.
Nel 1984, i Rockets si ripresentano al pubblico, senza Christian Le Bartz , sempre con le teste rasate a zero, ma con dei gilet gialli hi-tech che non hanno nulla a che fare con i costumi spaziali usati da sempre. In quell’anno promuovono così il nuovo album “Imperception” il cui singolo “Under the Sun” diviene la sigla di chiusura del Festival di Sanremo di quell’anno.

Il gruppo sembra sciogliersi definitivamente nel 1986, ma dopo un silenzio durato fino al 1992, il loro produttore storico Claude Lemoine richiama il tastierista Quagliotti, il chitarrista Maratrat e il cantante Sal Solo ( che sostituisce Christian Le Bartz) , per registrare un nuovo album dal titolo “Another Future” che esce accompagnato da una tiepida accoglienza da parte di stampa e TV.

Si susseguono negli anni altri cambi di formazioni, fino ad arrivare a quella odierna nella quale spicca il nome di un componente storico, Fabrice Quagliotti,(tastiere/vocoder) affiancato da John Biancale (voce), Rosaire Riccobono (basso), Gianluca Martino (chitarra) ed Eugenio Mori (batteria).

E allora? Non ci rimane che aspettare gli extraterrestri, per assistere ad una nuova avventura, comunque sempre targata Rockets.

— Onda Musicale

Tags: Rockets
Sponsorizzato
Leggi anche
Ringo Starr e il suo ruolo da “paciere” nei Beatles
8 maggio 1970: i Beatles pubblicano “Let It Be”