Recensioni e Interviste

Recensione di “Muoviti”, nuovo album di Michele Cristoforetti

Il 16 novembre è uscito il nuovo album del cantautore trentino Michele Cristoforetti, Muoviti, un album già anticipato dagli ottimi singoli come, "L'album delle pose"Il mio tempo e Sigaro Cubano.

Come ha affermato lo stesso Cristoforetti (leggi qui) l’album in questione è una scoperta di me stesso. Detto questo, diamo un’occhiata più nel dettaglio alle tracce di questo disco.

Antologia di viaggio: ogni viaggio che si rispetti ha il suo inizio e questo ha il suono di delicati arpeggi di chitarra acustica accompagnati dalle dolci note del pianoforte.

A questi segue la voce di Cristoforetti che si snoda sinuosa, come il fiume descritto nel testo, lungo tutto il brano. Un fiume che continua a scorrere comunque. “Pánta rêi” diceva qualcuno.

L’album delle pose: ritorna il piano seguito dalla voce che prosegue lungo una linea di stampo decisamente più pop rock, ma non per questo la voce è finta o allegra.

Soffre perché essa è sincera, come il testo di Michele Cristoforetti. Molto interessante il gioco di riverberi verso metà del brano!

Muoviti: il brano che dà il titolo a questa nuova fatica discografica di Cristoforetti. Muoviti ragazzo triste, uomo disperato, questo il messaggio che incita ad andare avanti nonostante le mille difficoltà della vita.

Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, tanto vale continuare a camminare come sempre. Non sarà una passeggiata, ma non è impossibile!

Sigaro Cubano (feat. Maurizio Solieri): un brano più allegro e a tratti ska, un vero e proprio inno alla positività ed alla tranquillità, arricchito dalla sei corde del grande chitarrista Maurizio Solieri (Vasco Rossi, Custodie Cautelari, Steve Rogers Band).

Un artista si è dimostrato entusiasta della collaborazione con il cantautore nostrano (leggi qui l’intervista a Maurizio Solieri).

Il mio tempo: i tasti d’avorio scandiscono nuovamente una toccante intro in cui si cerca di dialogare con il tempo. Tempo che prende e va, vallo a capire. Alzate il volume per l’assolo di chitarra verso il secondo minuto e mezzo!

Gente metropolitana (Live in Studio): una cover in salsa più rock di un altro grande della canzone italiana, Pierangelo Bertoli.

Va qui ricordato che il recording ed il mix del brano è stato curato da Jacopo Broseghini, basso e voce dei The Bastard Sons of Dioniso.

Capita che: un’altra esperienza intima in cui l’incontro con un vecchio amico ha lasciato l’amaro in bocca per quanto la vita possa essere imprevedibile e beffarda.

Bella paura: sentimenti contrastanti, quasi in un ironico gioco di opposti, per l’amore di una donna che non potrà mai essere completamente propria. Lasciamo che il dolore venga evidenziato dall’assolo di chitarra elettrica.

Ad abbellire il tutto la versione demo di “Sigaro Cubano” ed il live in studio di “La storia” (brano di Francesco De Gregori). Ergo, come chiudere un album in bellezza!

A questo punto che dire di questo disco? Davvero trascinante, dato che tutte le canzoni si ascoltano con una facilità quasi sorprendente. Un gran bel lavoro!

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

{loadposition testSignature}

— Onda Musicale

Tags: Vanni Versini, Maurizio Solieri, Steve Rogers Band, Muoviti, The Bastard Sons of Dioniso, Vasco Rossi, Francesco De Gregori, Pierangelo Bertoli, Michele Cristoforetti
Sponsorizzato
Leggi anche
Claudia Fontaine:”E’ stato veramente un piacere lavorare per i Pink Floyd”
Intervista alla cantante romana Pilar