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I film dei Beatles

Negli anni ’60 il successo dei Beatles non poteva lasciare indifferente l’industria cinematografica, che li volle subito protagonisti di pellicole destinate a conquistare i loro appassionati.

A Hard Day’s Night

Il primo lavoro cinematografico del gruppo fu “A Hard Day’s Night” (in Italia “Tutti per uno”) uscito nel 1964 con la regia di Richard Lester, in bianco e nero.

La trama è molto basilare: i Beatles si spostano in treno da Liverpool a Londra per tenere un concerto. Il dispettoso nonno di Paul convince Ringo di non essere benvoluto nella band e questo si allontana (anticipando quindi di quattro anni quello che accadrà veramente durante le incisioni del White Album). Gli altri tre ragazzi lo cercano in città, lo trovano e lo riportano in teatro in tempo per l’esibizione. La pellicola ovviamente è ricca di canzoni del gruppo, che fanno di questo film un “musicarello”, come venivano definiti in Italia.

Nonostante la semplicità, “A Hard Day’s Night” fu il più grande successo dei Beatles al cinema, e gli incassi superarono di dieci volte il costo della realizzazione. Fece inoltre da traino all’album omonimo pubblicato pochi giorni dopo il debutto cinematografico, che avvenne al Pavilion di Londra alla presenza nientemeno della famiglia reale.
Due curiosità: durante il film la parola “Beatles” non viene mai pronunciata, e un adolescente Phil Collins compare tra il pubblico che assiste al concerto.

Help!

L’anno successivo è la volta di “Help!” (in Italia “Aiuto!”) sempre diretto da Richard Lester.

La trama: si scopre che uno dei numerosi anelli di Ringo Starr appartiene ai seguaci della sanguinaria dea Kaili, e i suoi sacerdoti si recano a Londra per recuperarlo. Spaventato, Ringo cerca di disfarsi dell’anello ma senza riuscire a sfilarselo o romperlo. I Beatles pertanto si rivolgono a degli scienziati, i quali a loro volta farebbero qualsiasi cosa per avere quell’anello che sfugge alle leggi della fisica. Stretti tra i due fuochi i ragazzi cominciano a fuggire sempre più lontano fino a ritrovarsi alle Bahamas, dove tutto finirà in una mega zuffa. Anche in questo caso il “musicarello” è condito dalle canzoni del nuovo omonimo album.

Nonostante la trama sia leggermente più consistente, il primo film a colori dei Beatles risulta meno godibile perché più caotico del precedente, senza un vero motore dell’azione, e al botteghino registrò un calo degli incassi.
Anche in questo caso la prima avvenne al Pavilion di Londra alla presenza della famiglia reale, il 29 luglio 1965.

Magical Mystery Tour

Successivamente alla morte del manager Brian Epstein, i Beatles decisero di lanciarsi nella loro prima impresa senza una guida, realizzando autonomamente un film destinato alla proiezione televisiva. Stiamo parlando di “Magical Mystery Tour”, girato nel 1967, di cui il gruppo è autore e regista.

La trama: Ringo e una sua zia acquistano un biglietto per un giro in pullman nella campagna inglese, assieme agli altri Beatles e a dei buffi personaggi. Tutto qui. Non c’è una vera trama, ma piuttosto una scusa per mostrare delle scene buffe e improvvisate altrimenti slegate tra di loro.

Anche in questo caso il vero legante sono le nuove canzoni del gruppo. Paul è il principale motore del progetto, e traino delle scene. Ringo, investito del ruolo di protagonista e timoroso di un flop, cerca di essere il più possibile attivo. John e George se ne stanno più in disparte.
La prima messa in onda televisiva avvenne il 26 dicembre 1967 su BBC 1 in bianco e nero, e fu un fiasco di pubblico e critica. La BBC decise di ritentare la trasmissione il 5 gennaio 1968, sul secondo canale e a colori, ma fu comunque un flop.

Yellow Submarine

Il fortunato film d’animazione dei Beatles fu diretto da George Dunning e disegnato da Heinz Edelmann, e uscì nelle sale nel 1968.
La trama: il pacifico paese di Pepperland (“Pepelandia” in italiano) viene attaccato dai cattivissimi Blue Meanies (Biechi Blu) che vogliono distruggerne la felicità pietrificando gli abitanti. Il capitano Fred si salva e con il suo sottomarino giallo si reca a Liverpool, dove trova Ringo Starr che passeggia da solo in città. Seguendolo, Fred riesce ad arrivare agli altri Beatles, che accettano di aiutarlo e si imbarcano sul sottomarino. Attraverseranno sei mari fantastici e psichedelici prima di giungere a Pepperland, dove grazie alla loro musica riusciranno a convertire i cattivi all’amore.

I Beatles in carne ed ossa compaiono solo alla fine del film. È curioso come Ringo Starr sia il protagonista di quattro film dei Beatles su cinque.

La colonna sonora è caratterizzata da molte canzoni del gruppo già edite, e solo quattro nuove (che verranno raccolte in un unico omonimo album). Questo perchè all’epoca i Beatles non credevano nel progetto, salvo ricredersi quando si rivelò un successo. Vedi approfondimento.

Let It Be

Uscito in Italia con il titolo “Let It Be – Un giorno con i Beatles”, l’ultimo film del gruppo ha lo scopo di documentare il loro concerto finale, quello sul tetto della Apple Records del 30 gennaio 1969, e la regia è di Michael Lindsay-Hogg.

A causa dell’incombente scioglimento della band l’album omonimo venne pubblicato solo l’anno successivo. Tutto quello che avvene su quel tetto fu filmato: i preparativi, le prove, i 42 minuti di concerto e il suo epilogo, quando dei (veri!) poliziotti, novelli Biechi Blu, interrompono l’esibizione. Ironiche, lapidarie e storiche le parole conclusive di Lennon: “Bene. Grazie a tutti da parte mia e del gruppo, e speriamo proprio di aver passato l’audizione!”

Il film nel 1971 vinse sia un premio Oscar sia un Grammy, entrambi per la migliore colonna sonora. Vedi approfondimento.

Questi sono i film ufficiali dei Beatles realizzati durante il loro periodo di attività. Meritano inoltre una segnalazione le pellicole “Freda – La segretaria dei Beatles” (“Good Ol’Freda”) di Ryan White del 2013, e “The Beatles: Eight Days a Week – The Touring Years” di Ron Howard del 2016.

— Onda Musicale

Tags: The Beatles, Magical Mystery Tour, Help, A Hard Day's Night, Let It Be
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