Soundtrack

Man on the Moon: “quindi tu fai solo finta di essere un coglione?”

|

Siamo in molti a conoscere gli svariati volti del celebre attore e comico Jim Carrey ed i suoi tanti film. Tra i vari come dimenticare “Ace Ventura”, “Bugiardo bugiardo”, “The Truman Show”, “Il Grinch”, “Una settimana da Dio”, “Se mi lasci ti cancello”, “Number 23” e così via?

Ma da dove viene tutto questo? Come può un uomo poter assumere così tante facce, dalla commedia al dramma, ed avere letteralmente un volto di gomma?

Carrey, prima di tutto, è un grande appassionato di musica e l’ha dimostrato in molti altri film cantando e suonando (Yes Man è un buon esempio).

Inoltre, se controllate su YouTube, lo vedrete alle prese con la sua versione di I Am the Walrus dei Beatles assieme a George Martin. Non va dimenticato che uno dei suoi gruppi preferiti è quello dei Cannibal Corpse (leggi qui).

Ma tra le sue principali figure ispiratrici il posto d’onore è riservato sicuramente al comico e attore americano Andy Kaufman, all’anagrafe Andrew Geoffrey Kaufman nato il 17 gennaio del 1949 e morto il 16 maggio del 1984.

Kaufman divenne famoso per la sitcom degli anni settanta Taxi che lui stesso detestava perché odiava questo tipo di intrattenimento.

Andy Kaufman infatti prediligeva spettacoli più estremi e decisamente fuori dal comune. Wrestling Inter – Genre, finte risse e disturbi al segnale televisivo, scenette di recite da bambini, personaggi stravaganti e così via, tutto per scherzo.

Per comprendere appieno la fantasia e l’estro del personaggio ricordiamo come non siano in pochi a sostenere che in realtà Kaufman non è morto, è solo il suo più grande scherzo!

In questo film del 1999 diretto da Milos Forman, Man on the Moon, Carrey rende dunque omaggio al suo idolo di sempre. Idolo del quale possiede anche i bonghi originali che usava nei suoi show in televisione.

Ad ogni modo, il film fa vedere la crescita artistica di Kaufman, scoperto in un locale di cabaret dal suo futuro manager e produttore George Shapiro (Danny DeVito) che intravede il potenziale del folle e buffo personaggio.

Da qui in poi è un altalenarsi di successi, fallimenti e compromessi, come “Taxi” ed altri scontri con i dirigenti di rete, ma c’è anche spazio per l’amore e l’amicizia.

Conosce infatti l’incantevole Lynne Marguiles (Courtney Love) e coinvolge il suo amico Bob Zmuda (Paul Giamatti) nei suoi strani scherzi. Uno su tutti? Il cantante finto italo americano Tony Clifton, stonato e cafone, che ne combina sempre di tutti i colori.

Le risate corrono però sugli stessi binari della complessità emotiva per un genio che di sera guadagnava migliaia di dollari ad apparizione ed il giorno lavorava come inserviente in un piccolo locale.

Non mancano celebri cameo come lo showman David Letterman, il wrestler e commentatore sportivo Jerry Lawler, il commentatore Jim Ross, la stessa Courtney Love nei panni della fidanzata e molti attori che presero parte a “Taxi”. Uno su tutti Christopher Lloyd, il Doc di Ritorno al futuro.

Detto questo direi proprio che possiamo parlare finalmente della colonna sonora. Tra i pezzi più curiosi c’è il “Mighty Mouse Theme (Here I Come to Save the Day)” dei Sandpipers, il tema di “Taxi” e l’Hallelujah” di Georg Friedrich Händel ,tratta dalla sua altrettanto celebre messa, durante una sorta di resurrezione in diretta televisiva.

Altre canzoni più classiche sono quelle dell’orchestra che sottolinea i vari momenti del film assieme a due grandi pezzi dei R.E.M. Uno su tutti il pezzo che dà il titolo al film, la malinconica ballata Man on the Moon che descrive la folle vita di Kaufman assieme alla bellissima The Great Beyond. Non va dimenticato il duetto tra il frontmanMichael Stipe e lo stessoJim Carrey per This Friendly World.

Non mancano inoltre le interpretazioni degli stessi personaggi di canzoni più note. In una scena l’iroso Tony Clifton si lancia in una sua versione di I Will Survive, canzone che nella versione italiana è stata sostituita da Nel blu dipinto di blu (Volare) di Domenico Modugno.

La vera chicca però è “Blue Suede Shoes” nella versione di Elvis Presley preceduta, prima della trasformazione da Latka al Re, da Così parlò Zarathustra del compositore Richard Strauss. Composizione resa celebre dal film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick. Detto questo concludo citando le parole del film e vi dico grazie moltissimo!

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

{loadposition testSignature}

— Onda Musicale

Tags: Michael Stipe/R.E.M./Elvis Presley/The Beatles/Courtney Love/Vanni Versini/Ritorno al futuro/Jim Carrey/Stanley Kubrick/2001: Odissea nello spazio
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli