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Aerosmith, Permanent Vacation: il ritorno al successo

Gli Aerosmith in una foto promozionale

Permanent Vacation è il nono album in studio degli Aerosmith, pubblicato dalla Geffen Records il 25 agosto 1987. Breve viaggio alla riscoperta di un album fondamentale dell’hard rock, un disco di rinascita per la band di Boston.

Un album come Permanent Vacation significa la rinascita per gli Aerosmith. Il disco, un passaggio verso sonorità più pop-metal, ha segnato il ritorno verso il successo dopo un periodo di crisi e di abbandoni grazie anche a singoli come Dude (Looks Like a Lady), Angel e Rag Doll.

Si tratta del primo lavoro della band con cantautori ingaggiati all’infuori del gruppo. Pubblicato dopo Done With Mirrors, l’album della reunion, è in realtà con Permanent Vacation che si può parlare di vero e proprio ritorno per la band di Steven Tyler.

Gli Aerosmith nel 1976


La crisi e la reunion degli Aerosmith

Nel 1979 la carriera degli Aerosmith tocca il loro punto più basso. Durante un concerto di Cleveland del 28 luglio 1979, il chitarrista Joe Perry lascia la band dopo lo show. Prima e dopo quel concerto scoppia una lite furibonda tra la moglie del chitarrista e la moglie di Tom Hamilton. Perry sarà sostituito per il tour da Jimmy Crespo. L’album Night in the Ruts, pubblicato nel novembre del 1979, deluderà il pubblico.

Inizia un periodo di declino, con i continui problemi di stupefacenti per Steven Tyler che si sommano ad un incidente automobilistico nell’autunno del 1980, che gli impediscono di suonare dal vivo e lavorare in studio per molto tempo. Come se non bastasse nel 1981 anche l’altro chitarrista Brad Whitford decide di abbandonare il gruppo. Senza i due chitarristi storici la band pubblica nel 1982 Rock in a Hard Place, che non raggiunge neanche stavolta i successi degli album d’oro.

Nel 1983, i membri originali della band iniziano un percorso di riavvicinamento. Fondamentale sarà la scelta di Perry di sconfiggere la dipendenza dall’eroina e il miglioramento della dipendenza dall’alcol di Tyler. i due chitarristi ritornano così nel gruppo nel 1984. Il 14 febbraio del 1984 infatti, a sorpresa, visitano il resto della band dopo un concerto a Boston, durante una delle ultime date del Rock In A Hard Place tour. Di lì a poco la decisione di tornare insieme e l’annuncio di un tour per l’autunno seguente, il Back in the Saddle Tour.

«Avreste dovuto provare quella sensazione nel momento in cui tutti e cinque ci trovammo insieme nella stessa stanza nuovamente per la prima volta. Iniziammo tutti a ridere, era come se quei cinque anni non fossero mai passati. Sapevamo che era la scelta giusta.»

Steven Tyler

Il primo disco a reunion avvenuta è Done With Mirrors del novembre del 1985. Il gruppo dice addio alla Columbia e passa alla Geffen Records. Il ritorno sulle scene non è però dei migliori. L’album non è disprezzato dalla critica, ma il riscontro dei fan non è incoraggiante. Nel 1986 la band si dedica al tour per promuovere il disco e dà alla luce due live album Classic Live e Classic Live II.

Nel 1986 si consuma il definitivo ritorno al successo per la band, grazie al singolo Walk This Way riproposto con il gruppo rap Run DMC. Il successo del pezzo è enorme, il videoclip vede anche la partecipazione di Tyler e Perry. E ora la carriera della band sembra scivolare lentamente in discesa.

Permanent Vacation

La copertina di Permanent Vacation

In questo periodo bisogna sottolineare la voglia della band di ripartire da capo. Nel 1986 Steven Tyler riesce a portare a termine con successo un processo di disintossicazione e ciò dà più longevità al futuro del gruppo, spingendo anche gli altri membri a intraprendere percorsi simili. È quindi in questo clima che prende vita l’ottavo album in studio.

“È stato divertente registrarlo e quanto è stato emozionante rendersi conto che avevamo davvero una raccolta di buone canzoni”.

Tom Hamilton

Permanent Vacation è stato il primo di tre album consecutivi degli Aerosmith prodotti da Bruce Fairbairn e registrati ai Little Mountain Sound Studios di Vancouver, Canada. A spingere la band in questa direzione è stato il dirigente e discografico della Geffen John Kalonder. Sua l’idea di ingaggiare autori e musicisti per la scrittura dei pezzi. Molto importanti nel disco i contributi di Desmond Child, Jim Vallance, collaboratore di Bon Jovi, e Holly Knight nella creazione dei brani

“[Permanent Vacation] è stato davvero l’inizio di un nuovo paradigma per quanto riguarda la scrittura e la realizzazione di dischi. Avevamo bisogno di una nuova influenza, e non avrebbe funzionato alla vecchia maniera. È stato allora che abbiamo iniziato a scrivere con altri. Penso che sia stata una grande influenza perché impari così tanto quando scrivi con altre persone”

Joe Perry, intervistato da Ultimate Classic Rock

Registrato tra il marzo e il maggio del 1987 , l’album della band è stato il primo a venire promosso dal canale MTV L’album contiene alcuni classici immortali della discografia della band, come Dude (Looks Like a Lady), Angel e Rag Doll, pubblicati rispettivamente come singoli. In particolare nei primi due brani l’influenza di Child è stata determinante. Nella sua lunga carriera infatti Child ha scritto alcune delle hit più significative del rock and roll (ne cito solo tre: I Was Made for Lovin’ You dei Kiss, I Hate Myself for Loving You di Joan Jett e Livin’ on a Prayer dei Bon Jovi).

I due brani di apertura Heart’s Done Time e Magic Touch sono in puro stile hard rock, puro e senza fronzoli. Poi un brano “atipico” per gli Aerosmith come Rag Doll. Brano in stile funk, ritmica ossessiva. Fresco, dinamico, dal facile ascolto e che difficilmente può scontentare il pubblico e che sicuramente entra in testa già dopo pochi ascolti. Simoriah sembra un brano più di transizione verso la scoppiettante Dude (Looks Like a Lady). Già dagli acuti di Tyler capiamo lo stato di grazia del cantante statunitense. Un brano frizzante e festoso che diventerà una vera e propria hit.

Dopo due brani blues, St. John e Hangman Jury, troviamo la frenetica Girl Keeps Coming Apart che travolge l’ascoltatore e dà grande freschezza al disco. Con Angel, il brano più emozionante e strappalacrime del disco, gli Aerosmith toccano il picco. Sul finale una cover molto ben riuscita, I’m Down dei Beatles. Questa è la seconda cover dei Beatles realizzata dalla band di Boston, dopo Come Together realizzata nel 1978.

L’album spazia agilmente tra hard rock, blues e pop metal. La band sembra rinvigorita dopo la reunion di alcuni prima. Una produzione matura e una band in forma che riesce a incanalare tutta l’energia creativa in un prodotto di qualità indiscussa, strizzando l’occhio (e l’orecchio) al pop e al mainstream senza risultare banale e svuotata. Cinque musicisti in ottima forma e gran spolvero, orchestrati in modo ottimale dal produttore.

La copertina del singolo Dude (Looks Like a Lady)

Accoglienza della critica

La critica non ha accolto male il disco, anche se bisogna andare con ordine. AllMusic ha dato 4 stelle al disco, sottolineando alcune pecche: “alcuni angoli e fessure dell’album non sono invecchiati così bene a causa della produzione esagerata di Fairbairn, con un lucentezza esagerata tipica della maggior parte degli album pop-metal della metà degli anni Ottanta”.

Dave Reynolds della rivista Metal Forces lo ha definito invece “un album di merda su cui suonerò a morte”. Loudwire ha classificato l’album come il sesto miglior album della band collocandolo “tra tra i più grandi ritorni musicali di tutti i tempi”. Loudersound ha inserito l’album nella lista dei 20 migliori album del 1987 e l’ha definito una “raccolta di sublime pop-metal”

Il pubblico ha premiato Permanent Vacation con numeri da record. Ha venduto oltre cinque milioni di copie solamente negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, è stato il primo album degli Aerosmith a ottenere la certificazione Silver e Gold dalla British Phonographic Industry, rispettivamente nel luglio 1989 e nel marzo 1990. La band è tornata definitivamente sulle scene da protagonista, e si è messa il buio alle spalle.

— Onda Musicale

Tags: Steven Tyler, Joe Perry
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