Gli a-ha, trio norvegese formato da Morten Harket (voce), Magne Furuholmen (tastiere) e Pål Waaktaar-Savoy (chitarra), sono una delle band più rappresentative del synth-pop degli anni ’80.
Originari di Oslo, gli A-Ha si formano nel 1982 e raggiungono la fama mondiale con il loro singolo di debutto, Take On Me, un brano che non solo ha scalato le classifiche globali, ma ha anche ridefinito il concetto di videoclip musicale grazie alla sua innovativa animazione rotoscopica.
La genesi di “Take On Me”
La storia di Take On Me inizia ben prima della formazione degli a-ha, quando Magne Furuholmen e Pål Waaktaar-Savoy, amici d’infanzia a Oslo, suonavano insieme in una band chiamata Bridges. Negli anni ’70, i due iniziano a lavorare su un brano intitolato Lesson One, che conteneva già il celebre riff di tastiera che sarebbe diventato il cuore di Take On Me. Questo riff, composto da Furuholmen, era influenzato dallo stile melodico e strutturato di Ray Manzarek dei Doors, combinato con un tocco scandinavo che dava al suono un carattere unico.
Nel 1981 Furuholmen e Waaktaar decidono di inseguire il successo musicale a Londra, ma dopo sei mesi di difficoltà economiche tornano in Norvegia. Qui incontrano Morten Harket, uno studente di teologia con una voce straordinaria, che si unisce al progetto dopo aver ascoltato Lesson One. Harket riconosce immediatamente il potenziale del riff, descrivendolo come un “suono da hit universale“. Il trio, ora chiamato a-ha (un nome scelto da Harket per la sua semplicità e immediatezza), inizia a lavorare su una nuova versione del brano, che evolve in Take On Me.
La composizione finale vede Furuholmen scrivere il riff di tastiera e le strofe, mentre Waaktaar si occupa dell’introduzione, del ritornello e del bridge, oltre a scrivere interamente il testo. Harket, pur non contribuendo direttamente alla scrittura, è accreditato come co-autore per il suo ruolo nel plasmare la melodia vocale, che spazia su oltre due ottave e mezzo, raggiungendo il picco con un falsetto iconico nella nota Mi5. La canzone, un mix di synth-pop, chitarre acustiche ed elettriche, e una batteria elettronica LinnDrum, è scritta in tonalità di La maggiore con un tempo di 169 battiti al minuto.
Tuttavia, il percorso verso il successo non è immediato
Nel 1984 gli a-ha registrano una prima versione di Take On Me con il produttore Tony Mansfield, esperto di synth-pop. Questa versione, più grezza e con un arrangiamento meno dinamico, viene pubblicata come singolo in Europa, ma ottiene scarso successo, raggiungendo solo la posizione 137 nella classifica britannica. Delusi, gli a-ha tornano in studio con il produttore Alan Tarney, che dona al brano un suono più pulito e potente, con un coda finale al posto del fade-out originale. Questa versione, rilasciata nel 1985, diventa la hit che conosciamo oggi.
Il singolo, estratto dall’album di debutto Hunting High and Low (1985), scala le classifiche mondiali, raggiungendo la numero 1 negli Stati Uniti e la numero 2 nel Regno Unito. Si stima che abbia venduto tra 6 e 7 milioni di copie globalmente, diventando un inno della musica anni ’80.
Il significato del titolo Take On Me
Il titolo Take On Me è stato oggetto di molte interpretazioni, in parte a causa della sua ambiguità e del fatto che gli autori non fossero madrelingua inglese. In norvegese, l’espressione “ta på meg” (letteralmente “toccami“) può avere connotazioni sia fisiche che emotive, come un invito a connettersi o a rischiare in una relazione. Nella canzone, il testo riflette il desiderio di un uomo di essere accettato da una donna, nonostante la sua timidezza e difficoltà a esprimere i propri sentimenti. Il ritornello, con versi come “Take on me, take me on / I’ll be gone in a day or two“, suggerisce un’urgenza di cogliere l’attimo, come se il cantante chiedesse alla sua amata di “prenderlo” o “accettarlo” prima che l’opportunità svanisca.
Alcuni critici e fan hanno interpretato il testo come un inno alla fugacità dell’amore e della vita, con un invito a vivere il momento presente
Tuttavia, Morten Harket ha dichiarato che il significato esatto del brano è volutamente aperto, permettendo agli ascoltatori di proiettare le proprie emozioni. Un’interpretazione alternativa, proposta su piattaforme come Reddit, vede la canzone come la storia di un uomo che percepisce il distacco della sua amata, con versi come “Today’s another day to find you shying away” che suggeriscono un amore non ricambiato. Tuttavia, questa lettura non è stata confermata ufficialmente dalla band.
Il videoclip è un’autentica rivoluzione visiva
Il videoclip di Take On Me, diretto da Steve Barron e rilasciato nel 1985, è considerato uno dei più influenti della storia della musica, al terzo posto nella classifica dei video più importanti dopo Thriller di Michael Jackson e Sledgehammer di Peter Gabriel. La sua innovazione risiede nell’uso della tecnica rotoscopica, che combina live-action con animazione disegnata a mano. Il video, realizzato dagli animatori Michael Patterson e Candace Reckinger, ha richiesto due mesi di lavoro e circa 3.000 fotogrammi ridisegnati per creare un effetto fluido tra il mondo reale e quello animato.
La trama segue una ragazza (interpretata da Bunty Bailey) che, seduta in un caffè, legge un fumetto in bianco e nero
Il protagonista del fumetto, Morten Harket, vince una gara motociclistica e tende la mano verso di lei, invitandola a entrare nel mondo animato. La storia si sviluppa tra avventure e momenti romantici, con i due che alternano realtà e animazione mentre sfuggono a dei minacciosi antagonisti. Alla fine, Harket riesce a “uscire” dal fumetto, diventando un essere umano, suggerendo un lieto fine.
Il video, inizialmente trasmesso da un’emittente locale di Boston e poi da MTV, diventa un fenomeno globale, vincendo sei premi agli MTV Video Music Awards del 1986, tra cui Miglior Nuovo Artista, Miglior Video di Concetto e Miglior Regia. Pubblicato su YouTube nel 2010, raggiunge un miliardo di visualizzazioni nel 2020, un traguardo raro per un brano degli anni ’80. Rimasterizzato in 4K, continua a essere un simbolo dell’immaginario degli anni ’80, influenzando parodie, omaggi (come in I Griffin e The Simpsons) e cover, tra cui quella di Ellie in The Last of Us Part II.
Magne Furuholmen ha ammesso che il video è stato fondamentale per il successo del brano: “La canzone ha un riff accattivante, ma il video ha avuto un impatto enorme“. La sua estetica, unita alla potenza del brano, ha reso Take On Me un pilastro della “generazione MTV“.
Take On Me è un fenomeno culturale che ha definito un’epoca
La sua combinazione di un riff di tastiera indimenticabile, la voce straordinaria di Harket e un videoclip rivoluzionario ha fatto degli a-ha molto più di un semplice gruppo pop. Nonostante il rischio di essere etichettati come “one-hit wonder“, la band ha prodotto altri successi e ha influenzato artisti come i Coldplay, dimostrando una profondità musicale che va oltre il synth-pop.
Ancora oggi, Take On Me rimane un simbolo degli anni ’80, celebrato per la sua energia, la sua innovazione e la sua capacità di evocare nostalgia e gioia. Come ha scritto Billboard, classificandola al 26º posto tra le migliori canzoni pop di tutti i tempi nel 2023, il brano è “un classico new wave reso emotivamente risonante dalla delicata vocalità di Harket“. La sua storia, fatta di fatica, perseveranza e creatività, è un esempio di come un’idea semplice possa trasformarsi in un capolavoro senza tempo.