Ozzy Osbourne ricorda il passato con la band con la quale ha raggiunto il successo prima di continuare con una fortunata carriera solista.
Oggi sappiamo che Ozzy Osbourne, oltre che un grande artista, è anche un padre e un marito amorevole: questo suo lato privato è stato raccontato al pubblico anche grazie attraverso lo show televisivo The Osbournes che ha visto come protagonisti proprio il musicista e i suoi familiari. In passato, però, la figura di Ozzy era avvolta nel mistero e per anni sono circolate voci sulla sua presunta vicinanza al satanismo, anche per colpa di alcuni episodi significativi, come il famoso morso alla testa del pipistrello durante un concerto.
Il Principe delle Tenebre oggi è tornato a parlare di quegli anni in cui è stato accusato di essere ciò che, di fatto, non è. L’artista ha rilasciato un’intervista per GQ, realizzata a casa sua insieme a Andrew Watt, produttore che ha lavorato all’ultimo album Ordinary Man e che è famoso per aver collaborato con tanti altri artisti, tra i quali anche Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers.

In questa occasione, Ozzy ha raccontato che quando fu pubblicato Paranoid, uno degli album di maggior successo dei Black Sabbath, la band fu fraintesa e fu accostata addirittura alla “magia nera”.
Spiega Osbourne:
Il nostro manager ci disse ‘Ragazzi dovete vedere questo film, L’Esorcista, è incredibile’ , tutti pensavano che fossimo una band ‘stregata’ e che fossimo finiti nella m***a da soli”.
In realtà, i Black Sabbath nelle loro canzoni affrontavano temi politici che nulla avevano a che vedere con l’occulto. La canzone d’apertura di Paranoid, War Pigs, ad esempio, fu scritta come forma di protesta contro la Guerra in Vietnam.
Questo il commento di Ozzy:
Il pubblico ci fraintese, tutti pensarono che fossimo un inquietante band legata alla magia nera. Realizzammo qualche canzone su determinati temi, ma parlavamo di problemi ambientali, cose che esistono ancora oggi. Quindi è piuttosto divertente quando la gente oggi realizza canzoni sulla pandemia. Noi lo facevamo 50 anni fa, lo sapete? Tutti facevano canzoni su un ragazzo che incontra una ragazza. Io volevo fare qualcosa che mi interessasse. La guerra era in corso in Vietnam, poi c’era la paura di un olocausto nucleare che mi sconvolse, così mi chiesi ‘Cosa sta accadendo in questo mondo?’”.
In sostanza, secondo Ozzy all’epoca il pubblico non comprese a fondo i Black Sabbath, ci fu un grande malinteso e i musicisti furono giudicati male senza una reale motivazione. Nonostante questo, Paranoid fu un grande album e in questa intervista il cantante ha anche ricordato il lavoro sulla parte di stratificazione vocale realizzato durante la registrazione del disco.
Il produttore Rodger Bain mi disse ‘Nessuno riesce a ottimizzare la tua voce meglio di te – ha raccontato Ozzy – in questo album dei Black Sabbath, tu canti al massimo delle tue potenzialità vocali’. È come se fossi l’ombra di me stesso”.
Alla fine, l’artista ha voluto ringraziare per aver ricevuto il Premio alla Carriera nell’ambito dei GQ Men Of The Year:
Grazie per questo premio, sono lusingato, grazie davvero”.
Il riconoscimento gli è stato conferito perché dopo 50 anni, Ozzy è ancora sulla cresta dell’onda, ha pubblicato un nuovo album e ha in programma un tour, dunque sembra proprio non avere alcuna intenzione di ritirarsi.
(fonte virginradio)