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Barry McGuire, il Bob Dylan mancato

Barry McGuire e Bob Dylan sono legati dallo stesso fervore musicale, che li fa combattere le ingiustizie a ritmo di folk. Ma uno non ce l’ha fatta.

Protesta

Gli anni ’60 negli Stati Uniti sono principalmente gli anni della protesta. Vietnam e diritti dei neri americani e delle altre minoranze etniche sono gli argomenti all’ordine del giorno, in quasi ogni campo. Ovviamente la musica non è da meno, ma già lo sappiamo.

Joan Baez e Bob Dylan sono coloro che, più di chiunque altro, hanno saputo dare voce al dissenso. Ma non sono certo stati gli unici. Anzi, proprio loro sono stati i capostipiti di una lunga sequenza di cantautori e interpreti che hanno detto la loro sulle scelte politiche dei governi loro contemporanei.

Uno di questi è Barry McGuire.

Barry McGuire

Barry McGuire, classe 1935, è il classico cantante folk che se l’è tentata in un mondo in cui i cantanti folk certo non mancavano. In particolare, il suo tentativo lo fa in California, luogo in cui vive.

Inizia con una serie di band (di cui una, la New Christy Minstrel porterà al successo un brano firmato da lui, Green Green), ma il vero successo lo vivrà da solista. Tutto inizia con un incontro. L’incontro con Philip Gary Sloan, cioè un songwriter dell’epoca.

Era uno che lavorava con gruppi piuttosto affermati, come Turtles, Herman’s Hermits e Searchers. I suoi testi erano di quelli che contestavano pesantemente. Fu proprio una di queste canzoni, Eve of Destruction che permise a Barry di diventare uno dei più importanti musicisti folk della storia. Era il 1965.

Eve Of Destruction

Il titolo del brano ci dice già molto: Vigilia della distruzione. Un titolo evocativo e particolarmente pessimista. E in effetti la canzone ha come argomento principale tutto ciò che c’è di male nel mondo, dalla guerra nel sud est asiatico, alla guerra fredda e la continua minaccia atomica; passando per il fatto che una persona, negli USA, diventa maggiorenne a 21 anni ma poteva essere mandata in guerra a 18.

E Sloan (grazie alla profondissima voce di Barry McGuire) non la manda certo a dire:

L’Est del mondo sta esplodendo, la violenza si diffonde, i colpi sono in canna. Sei abbastanza grande per uccidere, ma non abbastanza per votare.  Tu non credi nella guerra, ma che cos’è quell’arma che stai imbracciando? E perfino sul fiume Giordano ci sono dei corpi che galleggiano.”

Potete immaginare che effetto fece sui ragazzi della controcultura. La canzone divenne un successo incredibile, tanto da arrivare al primo posto della Hot 100 di Billboard, la più importante classifica dell’epoca.

Il brano era figlio del suo tempo e i ragazzi lo intanavano nelle piazze e durante le manifestazioni. Addirittura la canzone uscì prima della sua versione definitiva, grazie ad un DJ che iniziò a trasmetterla capendone il potenziale. Sarà il più grande successo di Barry McGuire.

Fuori dagli schemi

Barry McGuire aveva un modo tutto suo di approcciarsi alla musica. Innanzitutto la sua voce baritonale aveva un non so che di punk (ante litteram) e quasi ogni brano dei suoi primi due dischi da solista ne risente.

Due canzoni possono essere maggiormente esplicative. La prima è Sloop John B., una vecchia ballata caraibica cantata anche dai Beach Boys in Pet Sounds.

La versione di Barry McGuire è veramente cattiva.

La seconda è You Were on my Mind, che noi italiani conosciamo bene grazie all’Equipe ’84 che l’ha cantata con il titolo “Io ho in mente te”

Sia la versione italiana che quella americana (forse la più conosciuta è quella degli We Five, un gruppetto folk degli anni ’60 che vi invito ad ascoltare) non hanno nulla a che vedere con la versione di McGuire.

E non è tutto

Ad un certo punto Barry McGuire molla tutto e si dedica alla musica cristiana moderna. Inizia a lavorare con la Mhyrr, nota etichetta Christian rock, e scriverà alcune canzoni che avranno anche un certo successo.

E poi arriva il gospel. Barry McGuire sperava di seguire le orme di Bob Dylan ma non ce l’ha fatta. I lavori successivi sono di poco valore e non avrebbero mai e poi mai potuto reggere il confronto.

Ed è un peccato perché sembrava potesse essere anche lui un purosangue da competizione. Un finale inaspettato e imprevedibile per uno che venne censurato e messo nella lista nera del FBI, per aver dato voce ad una canzone che diceva solo le cose come realmente erano.

— Onda Musicale

Tags: Beach Boys, Bob Dylan
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