Musica

Rock e memoria, per non dimenticare

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Anche il mondo della musica rock ha voluto ricordare lo schifo dei campi di sterminio. Ascoltiamo insieme alcuni dei brani dedicati al tema della Shoah, da ascoltare nel Giorno della Memoria.

Giorno della Memoria

Il Giorno della Memoria si ricorda il 27 gennaio di ogni anno. Si ricorda il giorno in cui le truppe dell’armata rossa entrarono per la prima volta nel campo di concentramento di Auschwitz, liberandolo dalle truppe naziste. Era il 27 gennaio del 1945 e a questa giornata, e a ciò che ha significato per il mondo da lì in avanti, molti artisti hanno voluto dedicare almeno una canzone. Vediamone e ascoltiamone alcune.

No Lost Love, Joy Division (Warsaw) – An Ideal For Living, 1978

Nel 1978 i Joy Division di Ian Curtis non erano ancora tali, ma si facevano chiamare Warsaw. La canzone tratta un argomento di cui si sente poco parlare, ovvero le Freudenabteilung, cioè i bordelli all’interno dei campi di concentramento.

Through the wire screen/The eyes of those standing outside looked in at her/As into the cage of some rare creature in a zoo/In the hand of one of the assistants she saw the same instrument/Which they had that morning inserted deep into her body”

(Attraverso il filo spinato/gli occhi di quelli che stavano dall’altra parte la guardavano/Come se fosse una qualche creatura in uno zoo/Nella mano di uno degli assistenti lei vide lo stesso strumento/Che le avevano inserito in profondità nel suo corpo)

Due curiosità: il testo è ispirato al romanzo “The House of the Dolls” (La casa delle bambole) di Ka-Tzetnik; il nome Joy Division nasce dalla traduzione della parola Freudenabteilung, che significa proprio “Joy Division”.

With God On Our Side, Bob Dylan – The Times They Are A-Changin’, 1964

La canzone del menestrello di Duluth tratta del modo in cui gli uomini guardano a Dio. Dio è onnipotente e può tutto, quindi gli si può giustificare ogni cosa, anche le atrocità delle guerre.

In effetti Mr. Zimmerman non tratta esclusivamente dell’olocausto (pur essendo di origini ebraiche), ma di tutte le atrocità commesse dagli uomini in tempi di guerra. Come sempre sa essere universale.

The Second World War/Came to an end/We forgave the Germans/And then we were friends/Though they murdered six million/In the ovens they fried/The Germans now, too/Have God on their side”

(La seconda guerra mondiale/Arrivò ad una conclusione/Abbiamo perdonato i tedeschi/E poi eravamo amici/Anche se ne hanno uccisi sei milioni/Nei forni hanno fritto/Adesso anche i tedeschi/Hanno Dio dalla loro parte)

Story Of Isaac, Leonard Cohen – Songs From A Room, 1969

In questa canzone Leonard Cohen fa un parallelismo tra l’episodio biblico in cui Abramo quasi sacrifica il figlio Isacco e il modo in cui i governi sacrificano i propri cittadini quando li mandano in guerra.

La prima parte della canzone è dedicata ad Abramo e Isacco e al momento in cui il padre varca la soglia della stanza del figlio e lo porta sul monte per sacrificarlo a Dio. La potenza di Isacco è mostrata quando non si tira indietro nel momento in cui capisce che l’altare sacrificale che il padre sta costruendo è per sé.

Nella seconda parte della canzone, inizia il vero e proprio parallelismo

You who build these altars now/to sacrifice these children,/you must not do it anymore./A scheme is not a vision/and you never have been tempted/by a demon or a god.”

(Voi che costruite ora altri altari/per sacrificare i vostri figli/Non dovete più farlo/Uno schema [forse più una macchinazione/complotto?] non è una visione [divina]/E non siete mai stati tentati/Da un demone o da un dio)

Il carmelo di Echt, Franco Battiato – Il Carmelo di Echt, 1991

Quest’ultimo brano non è propriamente rock ma lo inserisco ugualmente perché Franco Battiato è stato più rock di molti altri musicisti italiani.

La storia narra la reale vicenda di Edith Stein, per la quale Franco Battiato nutre una stima profonda per la sua scelta di vivere misticamente gli ultimi anni della sua vita prima della deportazione e morte nel campo di sterminio di Auschwitz.

Edith Stein fu una docente universitaria che decise di prendere i voti di clausura con le suore carmelitane e quindi trasferirsi presso il carmelo di Echt, in Olanda. Proprio da questo luogo venne rapita dai nazisti che invasero l’Olanda e quindi uccisa ad Auschwitz.

La canzone è un vero e proprio manifesto contro ogni nazismo, in ogni luogo e tempo

I mattini di maggio riempivano l’aria/I profumi nei chiostri del carmelo di Echt/Dentro la clausura qualcuno che passava/Selezionava gli angeli/E nel tuo desiderio di cielo, una voce nell’aria si udì/”Gli ebrei non sono uomini”/E sopra un camion o una motocicletta che sia/Ti portarono ad Auschwitz”.

Con la speranza di non dover più leggere testi così drammatici, riferiti a fatti più attuali e più vicini a noi. Buon Giorno della Memoria.

— Onda Musicale

Tags: Franco Battiato/Leonard Cohen/Joy Division/ian curtis
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