In primo pianoMusica

The Dark Side of the Moon compie 50 anni: alcune curiosità sul capolavoro senza tempo dei Pink Floyd

Ci sono album destinati al successo, e poi c’è The Dark Side of the Moon. Il rivoluzionario disco dei Pink Floyd che, in questi giorni, celebra mezzo secolo di vita.

Destinato a cambiare per sempre la storia della musica

L’ottavo album dei Pink Floyd ha lanciato il quartetto britannico nell’olimpo del rock. Le 50 milioni di copie vendute hanno reso The Dark Side of the Moon il terzo disco più venduto di tutti i tempi, dietro a Back in Black degli Ac/Dc e a Thriller di Michael Jackson.

Tra gli album più iconici e influenti mai realizzati, The Dark Side of the Moon rappresentò, soprattutto, un punto di svolta per i Pink Floyd che passarono da gruppo prog sperimentale ad una rock band di alto livello. Sviluppatosi principalmente durante le esibizioni live, l’LP fu curato dal leggendario Alan Parsons negli Abbey Road Studios a Londra. Un concept che esplora temi come il conflitto (Us and Them), l’avidità (Money), il tempo (Time), la morte (The Great Gig in the Sky) e la malattia mentale (Brain Damage). Quest’ultimo ispirato dal crollo psichico sofferto da Syd Barrett, fondatore, genio e leader assoluto della band fino alla sua uscita, avvenuta nel 1968.

Ma quali sono i segreti nascosti dietro al capolavoro immortale dei Pink Floyd?

L’era (dispotica?) di Roger Waters

Roger Waters (classe 1943) è stato pià volte definito genio creativo della band. Egli scriveva i testi delle canzoni per i Pink Floyd già dai tempi di A Saucerful of Secrets ma The Dark Side of the Moon diventò il primo album con testi interamente firmati da lui. E non l’ultimo.

Nessun singolo è stato estratto all’album

L’ultimo singolo dei Pink Floyd nel Regno Unito era stato Point Me At The Sky nel dicembre 1968, che non riuscì tuttavia a scalare la classifica. Insieme ai Led Zeppelin, i Floyd rappresentavano quelle band progressive «impegnate» che si concentravano più sugli album piuttosto che sull’aspetto commerciale. Quindi, nella madrepatria, non c’era un loro singolo: dovevi ascoltare The Dark Side Of The Moon come un pezzo intero. Negli Stati Uniti, ne furono invece pubblicati due: Money e Us and Them.

L’album doveva intitolarsi Eclipse

L’ottavo album della band nasce con il titolo di The Dark Side Of The Moon ma c’è strato un periodo in cui i Floyd lo chiamavano Eclipse (A Piece For Assorted Lunatics), perché in circolazione c’era un altro disco col nome di “Dark Side Of The Moon“, quello del duo britannico Medicine Head. L’album, tuttavia, si rivelò un flop e i Floyd tornarono all’idea originale di “The Dark Side Of The Moon“, il titolo che l’ha consegnato alla leggenda.  

Il colore mancante sulla copertina

La cover dell’album, che raffigura uno spettro prismatico, è opera di Storm Thorgerson in risposta alla richiesta del tastierista Richard Wright di un design «semplice e audace». Tuttavia, manca un colore nello spettro: l’indaco. Infatti la foto mostra il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, il blu e il viola.

1973  Album cover of Pink Floyd's Dark Side Of The Moon released in 1973.  Photo by Michael Ochs ArchivesGetty Images
Money“, una hit sul potere del denaro

Pubblicata come singolo, è diventata la prima hit della band raggiungendo la 13esima posizione nella Billboard Hot 100. Ironica critica sul lato oscuro del denaro, Money nasce nel giardino di casa di Roger Waters che definì la demo originale come “perfettina e molto inglese“.

UNITED KINGDOM  circa 1973 Pink Floyd  pose for a publicity still circa 1973.
Il cameo cancellato di Paul McCartney 

Roger Waters voleva inserire delle interviste con i presenti negli studi di Abbey Road, per impreziosire l’album. Tra questi c’era anche Paul McCartney. Waters, però, non fu soddisfatto delle risposte del baronetto e decise di eliminare l’ex beatle dalla versione finale di The Dark Side of the Moon. Chissà se “Macca” ci è rimasto male….

La chitarra di Gilmour

La chitarra slide ascoltata sul brano Breathe era una guitar steel (del tipo che si appoggia sulle gambe e i suona da seduto) che David Gilmour acquistò in un banco dei pegni a Seattle nel 1968.

Un disco che ha polverizzato molti record: settimo album più venduto di sempre nel Regno Unito

Il capolavoro dei Pink Floyd si piazza dietro a Greatest Hits dei Queen, ABBA GoldSgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles21 di Adele, (What’s The Story) Morning Glory? degli Oasis Thriller di Michael Jackson nella classifica dei più venduti in patria, con 4,47 milioni di copie.

L’influsso sulla storia dei Monty Python
50 anni di The Dark Side of the Moon 10 curiosità sul capolavoro immortale dei Pink Floyd

I Pink Floyd erano assidui fan del gruppo comico capitanato da Terry Gilliam e con i guadagni dell’album contribuirono a finanziare Monty Python e il Sacro Graal, il capolavoro surreale della troupe inglese del 1975.

The Dark Side of the Oz
50 anni di The Dark Side of the Moon 10 curiosità sul capolavoro immortale dei Pink Floyd
Negli Anni Novanta, circolava la leggenda metropolitana secondo cui The Dark Side of the Moon fosse la colonna sonora “nascosta” de Il Mago di Oz

Si narra infatti che i Pink Floyd avrebbero composto l’intero album in modo che fosse perfettamente sintonizzato con il classico del 1939. Una teoria, tuttavia, ritenuta falsa in quanto il disco dura mento di 50 minuti mentre il film supera ai 100. Inoltre, il gruppo ha smentito ogni sincronia volontaria fra le due opere. 

(scritto da Francesca Pellegrini – link)

— Onda Musicale

Tags: Michael Jackson, Abba, Paul McCartney, Syd Barrett, Pink Floyd, AC/DC, Led Zeppelin, Alan Parsons
Sponsorizzato
Leggi anche
Simply Red:  la band festeggia i 40 anni di attività con un nuovo album in studio dal titolo ”Time”
“Di miele e di furia” è il nuovo singolo di Simone Pittarello