Nel vasto e ricco panorama del blues americano, alcune figure brillano con una luce fioca ma persistente, la cui influenza si estende ben oltre la notorietà commerciale.
Tra queste, spicca senza dubbio Pink Anderson (1900-1874), un musicista la cui carriera ha attraversato gran parte del XX secolo, contribuendo a definire il suono unico del “Piedmont Blues“. Suo figlio, conosciuto come Little Pink Anderson, ha seguito le orme del padre ed ora vive e suona in Georgia.
Gli inizi nel profondo sud
Pinkney Pink Anderson nacque il 12 febbraio 1900 a Laurens, Carolina del Sud e crebbe in un’America rurale e segregata, dove la musica era una parte integrante della vita quotidiana e un’espressione profonda delle esperienze afroamericane. Fin da giovane, mostrò un talento innato per la musica, imparando a suonare la chitarra e il banjo. Fu però l’incontro con Simmie Dooley, un bluesman itinerante e cantastorie, a segnare la svolta nella sua formazione. Dooley divenne il suo mentore, insegnandogli i segreti del mestiere e introducendolo al mondo degli “medicine shows“.
La vita on the road: i medicine shows
Per gran parte della sua carriera, Pink Anderson ha fatto parte dei medicine shows, spettacoli itineranti che giravano per il Sud degli Stati Uniti. Questi show, spesso legati alla vendita di elisir e rimedi miracolosi, offrivano intrattenimento di vario genere, dalla musica al vaudeville, dalla commedia ai numeri di magia. Per musicisti come Anderson, i medicine shows rappresentavano una fonte di reddito stabile e un’opportunità per affinare le proprie abilità di fronte a un pubblico variegato. Era in questo contesto che Pink Anderson sviluppò il suo stile distintivo, un mix di blues, ragtime e musica folk, caratterizzato da un fingerpicking virtuoso e da una voce calda e narrante.
Il suono del Piedmont Blues
Pink Anderson è considerato uno dei più importanti esponenti del Piedmont Blues, un sottogenere del blues che si sviluppò nella regione del Piedmont, estendendosi dal sud della Virginia fino alla Georgia. A differenza del Delta Blues, spesso più crudo e malinconico, il Piedmont Blues è caratterizzato da un suono più leggero e vivace, con un’enfasi sul fingerpicking intricato e su melodie più complesse, spesso influenzate dal ragtime. Il suo stile chitarristico, in particolare, è ammirato per la sua precisione e per la capacità di creare linee di basso e melodia simultaneamente. Brani come “I’ve Got Mine” e “C.C. & O. Blues” sono esempi lampanti della sua maestria in questo campo.
Nonostante la sua lunga carriera, le registrazioni di Pink Anderson sono relativamente poche
Le sue prime incisioni risalgono al 1950 per l’etichetta Columbia, ma fu solo negli anni ’60, durante il “folk revival“, che la sua musica ottenne una maggiore attenzione. Il folklorista Paul Clayton e il musicologo Samuel Charters furono tra i primi a riscoprire e registrare Anderson in quel periodo, portando la sua musica a un pubblico più ampio. Fu proprio grazie a queste registrazioni che il suo nome iniziò a circolare anche al di fuori dei circuiti del blues più tradizionale.
Il suo legame sui Pink Floyd
Forse l’aspetto più curioso e duraturo dell’eredità di Pink Anderson è il suo legame indiretto con una delle band più iconiche della storia del rock: i Pink Floyd. Si narra che il nome della band sia stato coniato da Syd Barrett, uno dei membri fondatori, unendo i nomi di due bluesman americani di cui era un grande ammiratore: Pink Anderson e Floyd Council. Un tributo inaspettato che ha contribuito a mantenere vivo il nome di Anderson in un contesto molto diverso da quello in cui la sua musica è nata.
Pink Anderson ha continuato a esibirsi e a suonare fino agli anni ’70, quando la salute cominciò a declinare
Morì il 12 ottobre 1974 a Spartanburg, Carolina del Sud. La sua musica rimane un testamento alla resilienza dello spirito umano e alla potenza del blues come forma d’arte. Ascoltare Pink Anderson significa intraprendere un viaggio indietro nel tempo, un viaggio nelle radici profonde della musica americana, dove la semplicità delle melodie nasconde la complessità di una vita vissuta al ritmo del blues.
Discografia di Pink Anderson
- 1961 – American Street Songs
- 1961 – Vol. 1 Carolina Bluesman
- 1962 – Carolina Medicine Show Hokum & Blues
- 1962 – Vol. 2 Medicine Show Man
- 1963 – Ballad & Folksinger, Vol. 3