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Il padrino – Parte III: “La finanza è una pistola, la politica è sapere quando devi premere il grilletto”

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Il padrino - Parte III

La pellicola conclusiva è diretta e interpretata magistralmente, ma rispetto alle altre della trilogia risulta più debole.

Il terzo e ultimo capitolo della saga de Il padrino, scritta da Mario Puzo e diretta da Francis Ford Coppola, ci riporta nella vita della famiglia Corleone con grandi interpreti e, al solito, una spettacolare colonna sonora.

La storia riparte nel 1979 a New York, dove il boss Michael Corleone (Al Pacino) è considerato dai più un rispettabile imprenditore miliardario. Per consolidare questa nuova fama, ed allontanarsi dalla nomea di criminale, egli investe i suoi soldi in una fondazione per la rinascita culturale e sociale della Sicilia, con a capo sua figlia Mary (Sofia Coppola). Suo figlio Anthony preferisce intraprendere una carriera da cantante lirico; il nipote Vincent (Andy García) entra invece al servizio dello zio Michael.

L’impegno filantropico di Corleone gli fa ottenere dall’Arcivescovo Gilday una bolla papale con un titolo onorifico conferitogli da Papa Paolo VI. Questa è l’occasione che il boss aspettava per poter investire seicento milioni di dollari nella Banca Vaticana, che gli consentiranno di entrare nella “Internazionale Immobiliare” ed assumerne il controllo. Il Vaticano ha bisogno di quei soldi per evitare la bancarotta fraudolenta a seguito delle manovre del banchiere Keinszig e di un gruppo di avidi uomini d’affari guidati dal potente politico Licio Lucchesi, che coordina la maggior parte dei clan mafiosi in Italia.

I guai per Michael non sono però finiti: mentre partecipa ad una riunione con gli altri boss ad Atlantic City per comunicare che intende ritirarsi dagli affari illegali, il gruppo subisce un attentato dal quale si salvano solamente Don Altobello, Michael, Vincent e Al Neri. Mentre Corleone è ricoverato per una grave crisi diabetica Vincent uccide Joey Zasa, apparente mandante dell’attentato, ma questo fatto dà il via ad una nuova guerra tra clan.

La famiglia Corleone si sposta a Palermo per assistere al debutto nell’opera di Anthony. Michael scopre che Don Altobello era complice di Zasa nell’attentato, e che il tutto era orchestrato da Lucchesi che non lo vuole nella “Internazionale Immobiliare”. Il voto decisivo per l’introduzione del boss nella società spetta però al Papa, pertanto Corleone si reca dall’importante cardinale Lamberto e gli racconta tutta la macchinazione di cui è vittima. Pochi giorni dopo Paolo VI muore, e il cardinale Lamberto viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo I. Questi fa avviare un’indagine sulla truffa subita da Michael, e ratificare il contratto con lui.

Nel frattempo Don Altobello ha assoldato un infallibile sicario siciliano, Mosca, il quale uccide Don Tommasino, grande amico dei Corleone. Nonostante il suo impegno il boss continua ad essere al centro di macchinazioni criminali; egli cede pertanto il comando e il nome di “Don Vincenzo Corleone” a Vincent, sentendo di non essere più in grado di proteggere la sua famiglia.

Finalmente arriva la sera del debutto di Anthony al Teatro Massimo di Palermo, ma purtroppo per la famiglia Corleone anche questo evento lieto si trasforma in una mattanza. Il banchiere Keinszig viene ucciso dai sicari di Vincent, l’Arcivescovo Gilday viene ammazzato da Al Neri, Connie Corleone (sorella di Michael) avvelena Don Altobello, Calò (braccio destro di Tommasino) uccide Lucchesi, Giovanni Paolo I viene avvelenato, mentre Mosca spara mortalmente a Mary cercando di colpire Michael, per poi essere freddato da Vincent.

L’azione si sposta nel 1997 a Bagheria, dove Michael medita sulla sua vita, che lo ha portato a rimanere da solo fino alla fine dei suoi giorni.

Retroscena

Come avrete notato, la trama de “Il padrino – Parte III” contiene molti riferimenti a fatti e persone realmente esistiti. Nel film è infatti facile trovare dei parallelismi con l’arcivescovo Paul Marcinkus, il banchiere Roberto Calvi e il presunto assassinio di Papa Giovanni Paolo I. Il personaggio di Licio Lucchesi potrebbe essere ispirato a Licio Gelli e Giulio Andreotti.

Già a metà degli anni ’70, dopo il successo de Il padrino – Parte II, gli studios si misero in azione per realizzare un terzo capitolo della saga. La gestazione del progetto fu però travagliata, tanto che – sebbene Mario Puzo avesse terminato il copione nel 1986 – la pellicola fu pronta solo nel 1990.

Il cast riconferma quasi tutti gli attori dei primi due episodi, con l’exploit di Andy García, perfetto nel ruolo di Vincent Mancini. Anche il personaggio di Mary Corleone / Sofia Coppola è nuovo, sebbene la figlia del regista avesse già fatto la comparsa nei precedenti due capitoli. Purtroppo c’è da dire che l’attrice è il punto debole del film, in quanto la sua recitazione è monocorde, uguale per tutta la pellicola. A sua parziale discolpa ve detto che il ruolo le fu affidato all’ultimo momento, in seguito al ritiro di Winona Ryder. Sofia Coppola si rifece negli anni successivi rivelandosi una grande regista, ad esempio di Lost in translation e Marie Antoinette.

Le location e le diverse versioni del film

Gran parte delle riprese del film si svolsero in Italia, e in particolare si possono riconoscere il Tempio di Segesta, la provincia di Messina, il Castello degli Schiavi (Fiumefreddo di Sicilia), il Castello Scammacca (Acireale) e Villa Whitaker a Palermo. Le scene ambientate nei palazzi vaticani furono girate all’interno di Palazzo Farnese a Caprarola (Viterbo).

Del film esistono ben tre versioni differenti, con stessa trama ma lunghezze diverse. La prima è quella originale uscita nei cinema nel 1990, della durata di 162 minuti. La seconda, integrata con tutte le scene che Coppola aveva scartato fino a portarla a 170 minuti, fu inserita nel 1992 nel cofanetto VHS “Godfather Trilogy 1901-1980”. La terza, intitolata “Il padrino, Epilogo: La morte di Michael Corleone” (in originale, The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone), dura 159 minuti integrando solo gli “extra” più interessanti; si tratta quindi di una “director’s cut” che il regista ha definito “una conclusione più appropriata per Il padrino e Il padrino – Parte II”, rendendo questa la chiusura ufficiale della trilogia (2020).

Francis Ford Coppola ha rivelato che è stata discussa a lungo l’idea di realizzare “Il Padrino – Parte IV”, ma alla fine non è andata in porto anche a causa della morte dello scrittore Mario Puzo.

Recensione

La pellicola è diretta e interpretata magistralmente, al solito, ma rispetto alle altre della trilogia risulta più debole. A parte la già considerata prestazione di Sofia Coppola, anche il finale non risulta grandioso come ci si sarebbe aspettato. Purtroppo persino la trama non soddisfa lo spettatore, in quanto non sembra seguire un filo conduttore unico, chiaro e abbastanza forte.

La critica si è divisa sul film, tra chi lo considera un capolavoro e chi non all’altezza, ma i risultati al botteghino hanno premiato Coppola portando la pellicola ad incassare 136 milioni di dollari in tutto il mondo. Io consiglio di guardare il film in lingua originale, in modo da sentire i protagonisti parlare in un Italiano improbabile.

Colonna sonora

La soundtrack de “Il padrino – Parte III” è stata composta interamente da Carmine Coppola, stavolta senza la partecipazione di Nino Rota, deceduto nel 1979. La colonna sonora tuttavia non è priva delle opere del grande compositore italiano, in quanto vi sono contenute anche musiche tratte dai primi due film. Dal punto di vista musicale, la parte del leone la fa la “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni, che viene messa in scena nella seconda parte del film.

La soundtrack è stata pubblicata con il titolo “Il padrino – parte III” e contiene le seguenti tracce:

  1. Main Title – Nino Rota
  2. The Godfather Waltz – Nino Rota
  3. Marcia Religiosa – Carmine Coppola, Nino Rota
  4. Michael’s Letter – Carmine Coppola, Nino Rota
  5. The Immigrant/Love Theme From The Godfather Part 3 – Carmine Coppola, Nino Rota
  6. The Godfather Waltz – Nino Rota
  7. To Each His Own – Jay Livingston, Ray Evans, eseguita da Al Martino
  8. Vincent’s Theme – Carmine Coppola, Nino Rota
  9. Altobello – Carmine Coppola, Nino Rota
  10. The Godfather Intermezzo – Carmine Coppola, Nino Rota
  11. Sicilian Medley – Medley di “Va, pensiero” / “Danza Trantella” / “Mazurka (Alla Siciliana)” – Carmine Coppola
  12. Promise Me You’ll Remember (Love Theme From The Godfather Part III) – C. Coppola, J. Bettis, eseguita da H. Connick Jr.
  13. Preludio “La Siciliana” (estratto dalla “Cavalleria rusticana”) – Pietro Mascagni
  14. A casa, a casa, amici… (estratto dalla “Cavalleria rusticana”) – Pietro Mascagni
  15. Preghiera (estratto dalla “Cavalleria rusticana”) – Pietro Mascagni
  16. Finale (estratto dalla “Cavalleria rusticana”) – Pietro Mascagni
  17. Coda: The Godfather Finale – Nino Rota

Nel film compaiono anche le seguenti canzoni:

  1. To Each His Own – Livingston, Evans, interpretata da Al Martino
  2. Vitti ‘Na Crozza – Francesco Li Causi
  3. Eh, Cumpari – Julius LaRosa, Archie Bleyer
  4. Beyond the Blue Horizon – Leo Robin, Richard A. Whiting, W. Franke Harling
  5. Lover – Lorenz Hart, Richard Rodgers
  6. Senza Perdono – Francesco Pennino
  7. Miracle Man – Elvis Costello
  8. Dimmi, Dimmi, Dimmi – Carmine Coppola, arrangiamento di Celso Valli
  9. Canto gregoriano
  10. Brucia La Terra – Nino Rota, Giuseppe Rinaldi, Kaballà
  11. Santa Rosalia (da “La Baronessa di Carini”) – (Tony Cucchiara) G. Farrugia, M. Tulumello, V. Galante, J. Attardo

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