Musica

4 gennaio 1970: Keith Moon uccide accidentalmente il suo autista

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Il batterista Keith Moon

E’ la sera del 4 gennaio 1970 e Keith Moon, storico ed istrionico batterista degli Who, ha appena passato la serata a bere in un nuovo pub fuori Londra con la moglie Kim, l’amico “Legs” Larry Smith ed altri conoscenti.

Sembra però che tra gli avventori ci siano anche dei giovani skinheads piuttosto infastiditi dal fatto che la ricca rock star beva brandy mentre loro solo delle birre e, per di più, nella loro zona. La situazione degenera quando Moon e la sua compagnia cercano di andarsene a bordo della sua Bentley (non guida lui perché non ha la patente), ma gli skinheads circondano la macchina bloccandoli sul posto. Poi cominciano a colpire e scuotere la vettura cercando di ribaltarla.

L’autista ventiquattrenne di Moon, Cornelius Boland, tenta dunque di affrontare gli assalitori mettendosi davanti all’auto, ma Moon viene preso dal panico e tenta ugualmente di guidare per mettere tutti in salvo. Purtroppo finisce per incastrare Boland sotto la macchina e lo trascina fino a quando l’autista non muore.

Keith Moon, ventitreenne all’epoca dei fatti, viene dunque accusato e ritenuto colpevole di guida in stato di ebrezza, guida senza patente e guida senza assicurazione anche se la corte, riconoscendo le circostanze, lascia cadere le accuse.

Moon the Loon, come veniva spesso chiamato, muore qualche anno dopo (7 settembre 1978) ad appena 32 anni. Il mese successivo l’ex moglie Kim (i due avevano divorziato nel 1975) si sposa con il tastierista e polistrumentista Ian McLagan (Faces, Chuck Berry, Small Faces e Rolling Stones tra i vari).

 

— Onda Musicale

Tags: The Who/Keith Moon
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