Musica

Addio a Ronnie Spector, leader delle Ronettes e icona degli anni 60

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Ronnie Spector, leader del gruppo pop The Ronettes e potente voce dei suoi hit come “Be My Baby” e “Baby I love You” e’ morta di cancro a 79 anni. L’annuncio è stato fatto dalla sua famiglia.

Fu alla guida delle Ronettes, e moglier del controverso Phil Spector, il più grande tra i produttori degli anni 60. Quel basso, quella batteria potente ascoltati in successi come Be my Baby diventarono un must. Ma è la voce di Veronica Bennett il vero tratto distintivo ad aver trasformato quel gruppo tutto al femminile in un esempio da seguire.

Divenuta Ronnie Spector dopo che ebbe sposato il loro produttore, la cantante americana è morta a 78 anni per le conseguenze di un cancro: era una delle ultime icone dei gruppi femminili di grande successo negli anni Sessanta e Settanta. E per quel timbro inconfondibile della sua voce, è stata un’artista che ha avuto grande influenza su intere generazioni di cantanti anche nel rock.    

Con la sorella Estelle Bennett e la cugina Nedra Talley, con le quali nel 1957 aveva formato il gruppo delle Ronettes, diventarono un successo internazionale, per qualche anno rivaleggiarono con le Supremes di Diana Ross per conquistare la scena, restarono l’esempio della formazione femminile per eccellenza. La sua voce potente e il look esotico e sensuale, le acconciature eccessive, furono benzina per incendiare le platee con successi come Be My BabyWalking in the RainDo I Love You e I Can Hear Music.

Con Ronnie Spector si sposarono nel 1968 e il matrimonio fu il motivo del suo allontanamento dalle scene, per le insistenze del produttore la sua carriera entrò in uno stallo, tanto che Ronnie a quel punto decise di ritirarsi nella magione di Spector pubblicando da quel momento in poi soltanto due brani: You Came, You Saw, You Conquered nel 1969 e Try Some Buy Some nel 1971, una canzone scritta per lei da George Harrison, e la presenza di tutti e quattro i Beatles nei cori non assicurò il successo al brano. Con i Beatles le Ronettes nel 1966 erano andate anche in tour, come gruppo di supporto per aprire i loro concerti. 

La fine del suo matrimonio mal riuscito con Phil Spector all’inizio degli anni Settanta le diede la libertà di tornare sulle scene: fu così che Ronnie mise assieme una nuova edizione delle Ronettes con Denise Edwards Chip Fields registrando un paio di singoli Lover Lover nel 1973 e I Wish I Never Saw the Sunshine nel 1974, senza ottenere risultati di rilievo. Questo portò alla rottura del gruppo e all’inizio di una carriera solista che nel 1976 la vide pubblicare un brano intitolato Say Goodbye to Hollywood scritto per lei da Billy Joel e suonato da Bruce Springsteen con la sua E Street Band.

Nonostante, la qualità del brano, e i pesi massimi al lavoro, non ottenne successo. Il suo primo album solista, Ronnie, uscì nel 1980, anche questo con scarsi risultati. Fu nel 1986 che il suo nome riemerse in classifica grazie a Take Me Home Tonight, un duetto con Eddie Money. Nel 1990 è uscita la sua autobiografia, Be My Baby: How I Survived Mascara, Miniskirts and Madness (“Be my baby: come sono sopravvissuta al mascara, alle minigonne e alla pazzia”), un viaggio affascinante in una vita tanto selvaggia quanto distruttiva.

Il trio delle Ronettes è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2007. “Il nostro amato angelo terreno, Ronnie, ha lasciato pacificamente questo mondo oggi dopo una breve battaglia col cancro”,  si legge nel comunicato pubblicato nel sito ufficiale a lei dedicato.

“Ha vissuto la sua vita con il luccichio negli occhi, una attitudine coraggiosa,

uno spettacolare senso dello humor e il sorriso sul viso”

(fonte repubblica.it)

— Onda Musicale

Tags: Phil Spector
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