Musica

L’underground dei Velvet Underground: carriere postume dei membri della band e reunion

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Ci siamo molto dilungati nella presentazione dei Velvet Underground, del resto hanno alle spalle una carriera interessante ed originale oltre ad essere una band che ha notevolmente influenzato la storia del rock.

In maniera germinale, infatti, diedero il via a numerosissimi generi musicali underground ancor oggi molto in voga (qui l'articolo sull'argomento).

Ci resta giusto da dare un'occhiata alla carriera post Velvet dei suoi fondatori, artisti che in una maniera o nell'altra trovarono il loro ruolo nel mondo musicale, segnandolo positivamente e lasciando ancora una volta traccia del loro passaggio nella storia della musica.

Il fondatore Lou Reed si era molto identificato con la sua creatura dei Velvet Underground e, una volta uscito nel 1970, era convinto di non poter più suonare: il suo destino doveva essere quello della scrittura. Passò quindi un periodo di depressione, ritirandosi nella casa paterna a Freeport. Nell'ambiente ebreo di famiglia conobbe una ragazza che diventerà sua sposa e pare sia proprio l'influenza positiva della compagna a ridargli fiducia nelle proprie qualità.

Rientrato a New York coniuga le sue passioni partecipando a un salotto letterario per musicisti rock e scrittori, il Collective Coscience, fondato e condotto da Richard Robinson, produttore della casa discografica RCA. Fu lui a combinare a Reed un contratto discografico di due album ed è così che inizia la sua florida e duratura carriera di solista.

Il primo album, registrato a Londra, non porta idee nuove e per questo non godrà di alcun successo; diverso il secondo lavoro, Transformer(1972), prodotto da David Bowie. Da questo momento in poi la carriera di Lou Reed prende il volo facendo sì che l'artista venga definitivamente riconosciuto come rockstar e dando il via al filone del genere Glam rock.

Lowis aveva trovato finalmente la sua strada che parte e continua dai Velvet Underground. Come allora, infatti, si propone poeta del mondo urbano, della decadenza e del male di vivere tipico dei giorni nostri.

E' impossibile soffermarsi qui sulla lunga e prolifica carriera di Reed, non basterebbe un articolo per questo scopo! Tenendo conto che la discografia dell'artista conta ben 22 album in studio, 13 in formato live e molti altri singoli… Diciamo soltanto che l'artista non abbandonò mai più la sua professione che portò invece avanti con costanza e passione fino alla sua dipartita all'età di 71 anni, nel 2013, come conseguenza di un cancro al fegato. R.I.P…

 

Il personaggio aggiuntivo dei Velvet, Nico, era nata come Christa Paffgen nel 1938 a Colonia, nell'allora Germania Nazista, e scelse il proprio nome d'arte nella prima fase della sua carriera, ispirandosi al regista Nico Papatakis. A Parigi conobbe il cantautore Bob Dylan che, una volta in America al seguito del compagno Brian Jones in tour coi Rolling Stones, la introdusse alla corte del genio della pop art Andy Warhol. In breve fu membro fisso della sua Factory, un collettivo di artisti che ruotavano attorno alla mente geniale del loro mentore.

Nico, approdata ai Velvet Underground dopo una carriera di modella in Germania (Vogue, Elle), attrice con un ruolo minore anche nel La dolce Vitadi Fellini (1960) e già madre di un figlio con Alain Delone, all'uscita della band si concentra su una carriera solista di cantante.

Come abbiamo visto (qui l'articolo), la sua presenza come quinto membro della band avviene solamente nella prima parte della loro carriera e, anche se fu soltanto un'interprete vocale dei brani scritti da Lou Reed e John Cale per il primo album The Velvet Underground & Nico, non passò certo inosservata nè fu dimenticata col passare del tempo. Mai accettata appieno dalla band, se ne andò con Warhol quando i teatri per il tour del suo spettacolo multimediale Exploding Plastic Inevitable, musicati proprio dai Velvet, restavano troppo vuoti.

Mantenne degli ottimi contatti con il solo Cale e con Warhol i quali la supportarono nella registrazione e produzione dei suoi album a seguire. Molto è materiale interpretato ma in parte anche proprio ed originale, grazie all'insistenza di Jim Morrison, noto demone del rock con il quale la cantante intraprese una breve relazione.

Incredibile donna del mistero, affascinante ed intrigante, dalla voce ctonia e con la passione per la musica decadente, venne soprannominata "Sacerdotessa delle tenebre" e fu infine madrina di quello che col tempo diventò il Gothic Rock. L'album avant-garde Desertshore (1970), considerato il suo capolavoro, ne è l'anticipatore.

Gli altri album, invece, non godettero mai la fama raggiunta precedentemente con i Velvet Underground. Tutta la sua produzione discografica iniziò ad essere apprezzata soltanto negli ambienti punk degli anni '80, decennio che la vede in preda alla tossicodipendenza.

Aveva sempre professato, in parallelo, anche la carriera di attrice, per molti film di Andy Warhol prima ed infine per il regista Philippe Garrel, con il quale ebbe una relazione duratura per oltre un decennio. Purtroppo, dopo una banale caduta in bicicletta nella sua amata Ibiza, morì il 18 luglio 1988 per emorragia cerebrale. Le sue spoglie riposano al Friedhof Grunewald-Forst di Berlino…

 

Il gallese polistrumentista John Cale, dal canto suo, nonostante un'intensa carriera di musicista colto e d'avanguardia, si ricorda anche per il suo talentuoso lavoro di scouter e produttore discografico. Alla sua uscita dalla band nel 1968, dopo aver bazzicato nella scena musicale underground di New York, si sposò con una stilista ed iniziò la sua carriera di cantautore solista. Collaborò con musicisti del calibro di Brian Eno ma in contemporanea iniziò il lavoro di produttore.

E' in questa veste che seguì artisti come Nico e Patti Smith (Horses), Nick Drake e i Modern Lovers, oltre che a produrre il primo omonimo album degli Stooges di Iggy Pop (qui il nostro articolo), scatenata ed irriverente band di Detroit che lasciò un'eredità attitudinale al movimento punk prossimo a venire.

 

Angus MacLise, primo batterista dei Velvet, continuò la sua geniale carriera nella scena underground di New York, sposò una giornalista hippy di San Francisco per poi finire la sua vita in Nepal dove si era ritirato come poeta e pittore. Morì presto, a Katmandu nel 1979.

Maureen 'Moe' Tucker, la sua erede alle pelli dei Velvet, seguì invece un percorso diverso. Madre di cinque figli si trasferì in California e dopo il divorzio lavorò come cassiera in un grande magazzino. E' negli anni '80 che riprese in mano la sua carriera musicale incidendo Ep e singoli, per lo più cover, che però non ebbero gran successo. Nel 2000 fondò anche una nuova band, i Kropotkins.

 

Anche Sterling Morrison, il chitarrista rock'n'roll amico di vecchia data di Reed, proseguì la sua carriera post Velvet in maniera alternativa. Già durante l'esperienza con la band aveva ripreso gli studi universitari per diventare, nel 1971, professore di letteratura medievale all'università di Austin, Texas.

Ma la sua vita rocambolesca lo portò ad abbandonare anche questa carriera di prestigio per trasformarsi, negli anni '80, in capitano di rimorchiatore… il canale di Houston il suo nuovo palcoscenico… Riuscì a partecipare alla reunion dei Velvet Underground negli anni '90 per morire di cancro però nel giro di pochi anni, nel 1995, poco dopo il suo cinquantesimo compleanno… R.i.p….

Cosa dire infine di Doug Yule, il bassista membro della band dopo l'epurazione di Cale, che portò avanti il nome della band anche quando nessun membro originale ne faceva più parte? Fu lui a vedere i pezzi della band cadere uno ad uno ed ancora lui ad incaponirsi a mantenere il nome del gruppo quando ormai né la musica né le ispirazioni erano quelle di una volta.

E' questo personaggio quindi a condurre al capolinea la storia dei Velvet Underground, nel 1973, quando ormai fu abbandonato anche dallo storico manager Steve Sesnick e quando album e tour passavano ormai inosservati.

I contatti con Reed non erano mai scomparsi, però, e l'anno successivo allo scioglimento finale dei Velvet, lo ritroviamo al basso accanto al suo vecchio collega. Fu anche cantante e batterista degli American Flyer per poi abbandonare la carriera di musicista allo scioglimento di quest'ultima band. L'alternativa fu quella di trasformarsi in ebanista

Negli anni '90 riprese a suonare, cosa che fa tuttora, seppur non tornò mai a farlo con i vecchi Velvet Underground, né nella loro reunion degli anni '90 (non fu voluto da Reed in quanto non membro originario) né in occasione dell'inserimento della band nella Rock and Roll Hall of Fame…

Ecco, questo il percorso post Velvet dei membri della band che, comunque, ebbero i loro momenti per suonare nuovamente assieme. Superati miracolosamente i vecchi contrasti tra Reed e Cale, è del 1993, 25 anni dall'anno di fondazione, la loro reunion che sfocia in un tour europeo e nella registrazione di un album live.

Ma i vecchi rancori non tardano a ricomparire tra i padri fondatori della band che mandano all'aria anche il nuovo sodalizio. La morte di Sterling nel 1995, infine, segna definitivamente l'impossibilità di una nuova avventura tra tutti i vecchi membri del gruppo.

Con una florida carriera solista a partire dagli anni '70 di qualche musicista del gruppo e con la dichiarazione ufficiale della loro influenza nella carriera di molti rockers di quel decennio (Patti Smith, Brian Eno, David Bowie, Ramones e molti altri) ha inizio la rivalutazione storica della band.

E' negli anni '80 però che il nome Velvet Underground inizia a portare con sé un alone di miticità, decennio nel quale gli album del gruppo vengono ristampati godendo di una notevole rivalutazione. All'epoca non fu considerata soltanto la miglior band degli anni '60, ma di tutta la storia della musica rock!

La fama della band è ormai accreditata e nel decennio successivo, oltre a venir rispolverato materiale inedito, l'intera collezione dei loro album in studio viene raccolta in un cofanetto di cinque cd: si tratta di Peel Slowly And See, uscita per la Polydor, etichetta che nel 2001 procede con un altro boxset.

L'enorme fama della band è ormai consolidata e l'ultimo passo mancante è quello di venir inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame, cosa che avviene nel 1996 quando i tre sopravvissuti si esibiscono per un'ultima volta. E' l'occasione giusta per dedicare una nuova composizione d'addio, Last Night I Said Goodbye to My Friend, al compianto compare Morrison, scomparso giusto l'anno prima.

Tutto è stato detto su questa band, tutta la loro grandezza è stata infine riconosciuta e il mondo del rock e dell'underground hanno potuto evolversi grazie anche alla loro immensa creatività. Guardatevi bene, quindi, prima di dire che ciò che suonate è frutto del vostro sacco, perché i Velvet Underground avrebbero potuto pensarci prima di voi una quarantina di anni prima

 

"Last Night I Said Goodbye to My Friend" live performance al R&R Hall of Fame

“Desertshore” by Nico, Full Album

Giusy Locatelli (Onda Musicale)

— Onda Musicale

Tags: John Cale/Nick Drake/Andy Warhol/Reunion/Giusy Locatelli/Glam rock/David Bowie/Nico/Lou Reed/Rock and Roll Hall of Fame/Bob Dylan/Velvet Underground
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