Soundtrack

Shining: un luccichio tra i vivi. O tra i morti?

|

Ciao Danny, vieni a giocare con noi? Per sempre…per sempre…” Chi si ricorda quali deliziose gemelline invitano il nostro piccolo Danny a giocare? Una frase ormai celebre, e le due bambine (o meglio gli spiriti di coloro che furon) in vestitino azzurro sono ormai entrate nell'immaginario collettivo.

Di che film stiamo parlando? Di Shining! Capolavoro dell'horror girato nel 1980, da Staney Kubrik (ricordiamo anche l'articolo sul suo Arancia Meccanica) tratto dal romanzo di Stephen King del 1977. Addentriamoci subito nella trama.

Jack Torrance (Jack Nicholson), scrittore alcolista in crisi creativa, è assunto per fare da custode invernale all'Overlook Hotel in Colorado, albergo nelle cui camere si sono consumati alcuni delitti. L'uomo non è solo: ha con sè la moglie Wendy (Shelley Duvall) e il figlio Danny (Danny Lloyd). Quest'ultimo è molto speciale, perchè ha il dono della "luccicanza", (posseduto anche dal cuoco dell'hotel, Dick Halloran) ovvero può "vedere" avvenimenti accaduti nel passato, ma anche eventi futuri.

Ovviamente in un hotel dove sono decedute in modo atroce delle persone, le visioni non potranno essere piacevoli. Infatti il piccolo dovrà fare i conti con immagini di bambine ormai morte, ondate di sangue, voci e incubi. Il tempo passa e la neve cade fitta, costringendoli a non potersi più muovere dall'albergo.

Non ci vuole molto inoltre perchè la situazione degeneri: le forze maligne presenti nella struttura si impadroniscono di Jack, che diventa scontroso, irascibile, preda di incubi in cui fa a pezzi moglie e figlio. ( le stesse atrocità compiute anni prima da un altro custode Grady, che sterminò a colpi di accetta la famiglia nella camera 237.)

Wendy è ormai conscia della follia di suo marito, infatti scopre che il fantomatico romanzo che egli sta scrivendo, altro non sono che pagine e pagine contenenti a ripetizione la stessa frase: “all work and no play makes Jack a dull boy” (in italiano è invece il mattino ha l'oro in bocca) I due si scontrano, la donna riesce a fuggire ma le è impossibile chiedere aiuto: infatti la radio e il gatto delle nevi sono fuori uso.

Ahi Ahi Ahi Wendy…e cominciano finalmente le famose sequenze di Torrence armato di accetta che si dirige dalla moglie. Una delle frasi davvero umoristiche di queste scene, malgrado la situazione, è proprio “Wendy sono a casa amore” . Aaaah, chi non vorrebbe sentirselo dire? Magari non da un uomo armato ma sono dettagli. Dopo aver capito che la donna si è nascosta in bagno l'uomo si apre un varco, ma Wendy terrorizzata lo ferisce con un coltello dandosela a gambe e riuscendo anche a mettere per qualche tempo fuori gioco il marito. Danny intanto si è nascosto nelle cucine, e se la svigna poi all'estero, nell'ottimo clima invernale.

Nel frattempo il cuoco a bordo del gatto delle nevi fa ,ahimè, uno spiacevole incontro con Jack che lo uccide. Madre e figlio riescono alla fine a ritrovarsi e a mettersi in salvo proprio a bordo del mezzo che il buon Halloran aveva lasciato loro. Jack invece, si è perso nel labirinto di siepi, e si ritrova ad essere un bel “pupazzo di neve,” congelato nel freddo della notte, con gli occhi sbarrati, rigido come l'inverno.

Happy ending.

Passiamo ora brevemente alla nostra Soundtrack che mixa un po' di elettronico ai pezzi di musica classica, che predominano. Wendy Carlos and Rachel Elkind hanno composto le musiche originali del film ovvero The Shining – brano elettronico che sentiamo ad esempio all'inizio – come anche Rocky Mountains, sempre elettronico.

Come accennato sono moltissimi i pezzi classici tra cui Lontano, di Gyorgy Ligeti, o Music for strings, percussion and celesta, di cui sentiamo la parte del III movimento. Poi De natura sonoris no.1 , che ci accompagna ad esempio mentre Denny sta pedalando a bordo del suo triciclo poco prima di incontrare le due gemelle. Ma anche De natura sonoris no.2 che invece si percepisce come altri diversi pezzi, durante la fuga nel labirinto di Wendy e Danny inseguiti da Jack, anche se arrangiato con delle modifiche. The awakening of Jacob (conosciuto anche come The dream of Jacob) la sentiamo invece ad esempio mentre Denny gioca con le macchine. Poi Polymorphia e Jutrznia che ci accompagna in diversi attimi, mentre Jack sfascia la porta, o quando Wendy trova il corpo del povero Halloran.

Si tratta di brani composti tra gli anni 30 e gli anni 70, di cui sentiamo anche solo pochi istanti, alcuni ri-arrangiati, altri invece nella loro versione originale. Visto l'ambiente un po' retrò, e anche le scene “da anni 20”, le scelte musicali credo siano decisamente azzeccate. A tratti enfatizzano un'azione, in altre sono semplicemente in sottofondo, si intrecciano alla trama e si completano, magnificamente.

Un classico dell'horror, che è molto diverso dal romanzo di King, infatti il regista ne ha ovviamente dato la sua personale interpretazione, cercando di porre l'accento su quelli che per lui sono i “focus” della trama. Il labirinto, il doppio, sono tra i temi centrali, vedi infatti sia il labirinto “fisico”di siepi e i corridoi dell'albergo tutti uguali, che ci donano una sensazione quasi claustrofobica, malgrado sia una struttura imponente, un luogo dove sembra impossibile "trovarsi", ma come abbiamo visto, in cui è molto più facile perdersi. La crisi della ragione è però il tema fondante, infatti dai labirinti veri e propri si passa a quelli della psiche, in cui Jack si perde, fino e morire.

Consigliato agli amanti dei cult, e a chi cerca di orientarsi tra i meandri della sua mente. Forse è il caso di fare ordine, prima di trovarsi ad impugnare un'accetta.

 

Giada Guerini – Onda Musicale

 

{loadposition testSignature}

— Onda Musicale

Tags: Giada Guerini/Shining
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli