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La febbre del sabato sera: “Per me il futuro è stasera!”

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John Travolta
Il film sulla discomusic con un John Travolta in stato di grazia. “La febbre del sabato sera” è un film musicale del 1977 diretto da John Badham, che ha consacrato il mito della discomusic e di John Travolta a livello mondiale.

Lo spunto per la pellicola viene da una inchiesta giornalistica del settimanale “New York” sulla cultura della musica disco. Il protagonista è Tony Manero, un diciannovenne italoamericano che abita a Brooklyn. Esuberante e superficiale, il suo maggiore talento è quello di essere un ballerino esemplare. Lui passa le sue giornate assieme agli amici, spesso tra scazzottate con le bande rivali, e i sabati sera alla discoteca “Odissea 2001”. La sua amica Annette, innamorata di lui, gli propone di partecipare assieme alla gara di ballo del locale, con lo scopo non dichiarato di fare coppia anche nella vita. Tony accetta, ma mettendo le mani avanti e dichiarando che vuole solo vincere la gara. Dopo qualche giorno lui scarica la ragazza per Stephanie, una ballerina di cui si infatua, la quale però pone le stesse condizioni che egli aveva stabilito per Annette.

Nei giorni successivi i due ragazzi si fequentano molto, ma Stephanie si rivela più superficiale persino di Tony. I due vincono la gara di ballo, ma il ragazzo ritiene che la coppia non lo meriti, pertanto consegna il trofeo ai secondi arrivati. Tony cerca di violentare Stephanie in auto, ma questa gli resiste, e lui fugge. Il ragazzo assiste all’abuso di Annette da parte del gruppo, che lui tenta invano di fermare; poco più tardi l’amico Bobby cadrà mortalmente dal ponte di Verrazzano, mentre i ragazzi stanno facendo bravate sulla struttura. Gli eventi porteranno il protagonista a rivedere il suo atteggiamento superficiale nei confronti della vita.

Il trailer italiano de “La febbre del sabato sera” del 1977.
Riprese e accoglienza

Il film fu girato con un buget relativamente basso (3,5 milioni di dollari), pertanto come attori furono scelti volti poco noti, selezionati nella scena teatrale newyorkese. L’unico famoso era proprio John Travolta, che aveva già interpretato la sitcom “I ragazzi del sabato sera”. La sorella e la madre di Travolta recitano come comparse nella pellicola, che segna anche il debutto di Fran Drescher, che diventerà famosa alcuni anni dopo con “La tata”. Le riprese furono effettuate nella zona sud-occidentale di Brooklyn presso il ponte di Verrazzano, Bay Ridge, Sunset Park e in vari luoghi della provincia, tra cui la vera discoteca “2001 Odyssey”.

Il film debuttò negli Stati Uniti il 16 dicembre 1977, classificato con un parents guidance (con accompagnamento). Il 13 marzo 1978 la pellicola uscì in Italia con il divieto ai minori di anni 14, con una serie di tagli e adattamenti di scene e dialoghi atti a evitare il divieto agli under 18. Nel Regno Unito il film fu vietato ai minori di 16 anni, mentre in alcuni paesi asiatici venne sottoposto al totale sequestro giudiziario. Nonostante queste limitazioni la pellicola fu campione di incassi, superando la cifra stratosferica di 237 milioni di dollari.

Nel 1983 uscì “Staying Alive”, sequel de “La febbre del sabato sera”, che vede proseguire le vicende di Tony Manero; il film ebbe un buon successo di pubblico ma non di critica. Il nome di Tony Manero ha dato il titolo ad un film del 2008 diretto da Pablo Larraín, completamente slegato dai due sopracitati.

Recensioni

All’uscita del film nelle sale, Pauline Kael del New Yorker lo descrisse con le parole: “Il modo in cui La febbre del sabato sera è stato diretto e filmato è tale da farci sentire il ritmo della discoteca. Sono le migliori scene di ballo mai girate. E poi Travolta… Travolta è riuscito ad interpretare un personaggio incapace di mostrare una nota falsa; anche l’accento di Brooklyn suona impeccabile… La febbre del sabato sera, a modo suo, ci trasmette qualcosa di romantico: hai bisogno di muoverti, di ballare, e puoi essere tutto quello che vuoi; e quando la musica finisce, torni ad essere normale.”

La recensione più bella la scrisse però Gene Siskel del Chicago Sun-Times: “Un minuto all’interno de La febbre del sabato sera può darvi un’idea degli eccessi e dell’energia delle discoteche, e sapete bene a cosa mi riferisco” e proseguì definendo l’interprete principale con le parole “Travolta sulla pista da ballo è come un pavone sotto anfetamine. Si esibisce come un pazzo”.

Sul sito di recensioni cinematografiche Rotten Tomatoes il film ha un indice di gradimento dell’88%. Nel 2004 il New York Times ha inserito la pellicola nella lista dei “1000 Migliori film di tutti i tempi”. Nel 2010 “La febbre del sabato sera” è entrata nella National Film Registry degli Stati Uniti per il suo valore “storicamente e culturalmente significativo”.

John Travolta
John Travolta
Colonna sonora

La colonna sonora della pellicola fu pubblicata il 10 dicembre del 1977, una settimana prima dell’uscita del film, con il titolo “Saturday Night Fever: The Original Movie Sound Track”. Come si può facilmente capire è costituita principalmente da canzoni disco dell’epoca. La parte del leone la fanno i brani dei Bee Gees: Stayin’ Alive, How Deep Is Your Love, More Than a Woman, You Should Be Dancing e Night Fever sono riconosciute come simboli del film e della stessa band. Troviamo inoltre celeberrime canzoni disco quali If I Can’t Have You di Yvonne Elliman, A Fifth of Beethoven di Walter Murphy, Open Sesame di Kool & the Gang, Boogie Shoes di KC and the Sunshine Band, Disco Inferno dei Trammps e molte altre.

L’album raggiunse la posizione numero 1 della classifica Billboard 200 e vi rimase per ben 24 settimane consecutive. Anche in Italia, dove il disco uscì con il titolo “Colonna sonora originale del film La febbre del sabato sera”, la raccolta raggiunse il primo posto in classifica. Il disco vinse il premio Grammy come album dell’anno 1979, e negli Stati Uniti raggiunse la stratosferica cifra di quindici dischi di platino. “Saturday Night Fever” rimase l’album più venduto di sempre fino al 1982, quando venne scalzato da Thrillerdi Michael Jackson.

“Night Fever” dei Bee Gees
La scaletta della raccolta è la seguente:
  1. Stayin’ Alive – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Bee Gees
  2. How Deep Is Your Love – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Bee Gees
  3. Night Fever – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Bee Gees
  4. More Than a Woman – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Bee Gees
  5. If I Can’t Have You – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Yvonne Elliman con Paulinho Da Costa e Freddie Perren
  6. A Fifth of Beethoven – (W. Murphy, basata sulla Sinfonia n. 5 di Beethoven) Walter Murphy
  7. More Than a Woman – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Tavares con Paulinho Da Costa
  8. Manhattan Skyline – (D. Shire) David Shire con Abraham Laboriel e Lee Ritenour
  9. Calypso Breakdown – (R. MacDonald) Ralph MacDonald (non inserita nel film)
  10. Night on Disco Mountain – (D. Shire, basata su “Una notte sul Monte Calvo” di Musorgskij) David Shire con Mike Baird e Lee Ritenour
  11. Open Sesame – (Ronald Bell, Kool & The Gang) Kool & the Gang
  12. Jive Talkin’ – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Bee Gees (non inserita nel film)
  13. You Should Be Dancing – (B. Gibb, R. Gibb, M. Gibb) Bee Gees
  14. Boogie Shoes – (H. W. Casey, R. Finch) KC and the Sunshine Band
  15. Salsation – (D. Shire) David Shire con Lee Ritenour
  16. K-Jee – (H. Fuqua, C. Hearndon) MFSB
  17. Disco Inferno – (L. Green, R. Kersey) The Trammps
Nel film sono udibili anche le seguenti canzoni non inserite nell’album
  1. Barracuda Hangout – (D. Shire) David Shire
  2. Doctor Disco – (R. Dees) Rick Dees
  3. Disco Duck – (R. Dees) Rick Dees
  4. Notturno in Mi bemolle Minore, Op. 9 N.2 – Frédéric Chopin

— Onda Musicale

Tags: Michael Jackson/Bee Gees
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