Soundtrack

Pink Floyd The Wall: “We don’t need no education”

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“Pink Floyd The Wall” è un film del 1982 ispirato all’album “The Wall” dei Pink Floyd, per la regia di Alan Parker, recentemente scoparso (leggi l’articolo)

Verso la fine degli anni ’70, all’apice del successo dei Pink Floyd, Roger Waters si sentiva a disagio e alienato esibendosi in concerto davanti a migliaia di persone. Parlandone con uno psichiatra descrisse il distacco che sentiva dai tour, del suo odio per le esibizioni negli stadi e della barriera che percepiva tra lui e il pubblico. Partendo da questa visione scrisse il materiale per un nuovo concept album, il famoso “The Wall” uscito nel 1979. L’idea alla base dell’album è la storia di Pink, rockstar dall’infanzia difficile e dal presente alienato, che per difendersi da tutto questo si chiude in un muro psicologico che lo porta alla follia.

Visto il successo e la complessità dell’album, tre anni dopo il regista Alan Parker (recentemente scomparso) ne fece uscire un film, intitolato “Pink Floyd The Wall”, la cui trama è la stessa dell’album. Il protagonista è impersonato da Bob Geldof, e tra i gli interpreti troviamo Bob Hoskins e Little Nell. Oltre alle scene girate con gli attori, la pellicola contiene sequenze a cartone animato disegnate da Gerald Scarfe (leggi l’intervista). Le canzoni dell’album “The Wall” compaiono ovviamente in tutto il film, accompagnando e motivando le immagini.

La trama del film

Guardando un film di guerra in televisione, la rockstar Pink ripensa a eventi e persone che hanno segnato la sua vita: la morte del padre nel secondo conflitto mondiale, la malattia, il crudele maestro di scuola, la madre iperprotettiva, la moglie infedele e le vuote groupies. Per proteggersi da tutto questo Pink si è creato un muro psicologico, che però lo isola anche dal resto del mondo, e lo fa sprofondare nell’apatia e nella droga.

Il lavoro di una rockstar non consente soste, pertanto gli organizzatori di un concerto irrompono nella stanza di Pink trovandolo in stato vegetativo, lo imbottiscono di farmaci e lo portano su di un palco. Lì il cantante tiene il suo spettacolo, che ricorda un raduno nazista.

Pink, stufo di fingere, immagina un processo con tanto di giudice in cui lui è l’imputato, e i personaggi cardine della sua vita gli accusatori. Alla fine Pink viene condannato a demolire il suo muro mentale, ritornando a confrontarsi e a vivere nel mondo reale.

La colonna sonora

“Pink Floyd The Wall” differisce in molti punti dall’album da cui trae ispirazione. Non contiene “Hey You” e “The Show Must Go On”, ma presenta canzoni aggiuntive come “Possible Pasts”, “When the Tigers Broke Free 1” e “When the Tigers Broke Free 2” che verranno inserite nell’album del 1983 “The Final Cut”. “In the Flesh”, “In the Flesh?” e “Stop” sono state ri-registrate e remixate per essere cantate da Bob Geldof.

Altre canzoni come “The Thin Ice”, “Another Brick in the Wall – Part 1, 2, 3”, “Goodbye Blue Sky”, “The Happiest Days of Our Lives”, “Mother”, “What Shall We Do Now?”, “Young Lust”, “One of My Turns”, “Don’t Leave Me Now”, “Is There Anybody Out There?”, “Nobody Home”, “Bring the Boys Back Home”, “Comfortably Numb”, “Run Like Hell”, “Waiting for the Worms”, “The Trial” e “Outside the Wall” sono state remixate, risuonate e modificate. Sono rimaste identiche solo “Goodbye Cruel World” e “Vera”. Il film contiene anche “5:11 AM (The Moment of Clarity)” tratta dall’album solista di Waters “The Pros and Cons of Hitch Hiking”, scritto contemporaneamente a “The Wall”.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd/Alan Parker/The Wall
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